L’attenzione all’economia circolare cresce negli acquisti on line, ma cosa accadrebbe se i prodotti potessero aiutarci a riciclarsi meglio? Magari anche dirci come sono stati realizzati e consigliarci come farli durare di più. La scelta di essere green potrebbe essere più semplice e accessibile a tutti. Non solo, potendo rimettere “in circolo” è il caso di dirlo, abbigliamento e prodotti in buono stato ma che non usiamo più, diventeremmo veri protagonisti dell’economia circolare. Il team di Zalando, colosso europeo per la vendita di moda e lifestyle, ha sviluppato alcune azioni che vanno in questa direzione. Nella convinzione che grandi player possono iniziare un percorso, portando avanti un network di stakeholder. Produttori di articoli, player della logistica scelte di packaging fino al coinvolgimento del cliente come attore protagonista. Per dirla in due parole: economia circolare e sostenibilità; come spiega Kate Heiny, direttrice della sostenibilità di Zalando.
Ridurre la complessità dello scegliere sostenibile con l’etichetta parlante
“Il 25% dei clienti prende in considerazione l’aspetto sostenibile dei capi che sceglie on line, mentre il 34% dei nostri utenti sostiene che la sostenibilità sia più importante del Covid-19. Il 40% infine ha di recente acquistato un prodotto sostenibile” spiega Kate Heiny.
“Sappiamo che dobbiamo ridurre la complessità per i clienti per approcciarsi al prodotto che cercano per questo abbiamo deciso di rendere evidente le informazioni green, spiegando in cosa siano più sostenibili tali prodotti”. Affinché l’azione sia sinergica e di più ampio impatto, l’azienda si impegna a inserire una sorta di “etichetta parlante”, dotata di un QR code. Grazie ad essa i capi acquistati “spiegano” al proprietario alcune strategie per durare più a lungo, oltre a fornire indicazioni sulle proprie origini e possibilità per essere riciclato.
Si potranno vendere prodotti “usati” attraverso la piattaforma
Un altro passo verso la circolarità dei prodotti è dato dalla nuova funzione che permette di rivendere i propri capi usati sulla piattaforma di Zalando. Un servizio che sarà esteso nei prossimi mesi nelle diverse aree geografiche dove è attivo il brand, come anticipa Jade Buddenberg, lead circularity and sustainability recommerce di Zalando. In cambio sarà possibile ricevere buoni acquisto spendibili sulla piattaforma o devolvere il ricavato in azioni di sostenibilità promosse dall’azienda. I capi dovranno rispondere a determinate caratteristiche di conservazione e di usabilità.
Il packaging diventa riciclabile e composto da materiale riciclato
Anche l’aspetto packaging è nelle strategie del brand “Abbiamo studiato, un cluster di persone che hanno fatto da test, come il packaging di materiale riciclato e riciclabile sia ben accolto. Non solo, ci siamo impegnati per ridurre l’uso anche delle plastiche con cui si proteggono i singoli capi con il 90% di materiali riciclabili” spiega la Director sustainability di Zalando.
“Il fashion sostenibile ora assorbe il 10% delle scelte di acquisto su Zalando. Una percentuale che vogliamo far crescere”, ampliando l’offerta di prodotti green che spaziano dall’abbigliamento alla cosmesi, agli accessori, portando la scelta da 27.000 a oltre 60.000 articoli. In linea con la strategia aziendale “fare di più” (do.More ndr).
Una nuova collezione dedicata a prodotti di design riciclabile
Nasce anche una collezione del brand con cinque capi che rispettano i dettami della economia circolare. Si tratta della capsule collection “redeZIGN for circularity”, realizzata insieme ai partner circular.fashion e Fashion for good.
“La sfida è applicare nel modo più efficace possibile i principi dell’economia circolare a una piattaforma come Zalando” come spiega Ina Budde, co-founder e managing director di circular.fashion. L’impegno è guardare a l’intero ciclo di vita dei prodotti e semplificare il più possibile il coinvolgimento del cliente finale.
Strategie per ridurre l’impatto ambientale nel sistema di consegne
Anche l’aspetto dell’impatto ambientale delle consegne non è lasciato al caso. In questo l’azienda, rassicura a Canale energia Kate Heiny, director sustainability di Zalando, sta facendo degli studi per limitare l’impatto ambientale “dell’ultimo miglio”, cioè la consegna distribuita al singolo cliente. Per farlo sta agendo da due punti vista spiega la Heiny: “Stiamo lavorando con gli operatori del settore per sperimentare l’uso di mezzi carbon neutral come veicoli elettrici o cargo bike. Stiamo agendo anche sui nostri clienti dandogli la possibilità contribuire all’abbattimento delle emissioni data dal delivery dei propri prodotti con un contributo di 0,25 euro (incl. Iva ndr.)”. Inoltre in Danimarca è attivo un progetto pilota che sta sperimentando il ruolo dei vicini come centri di smistamento pacchi per più persone. Tutti sistemi che mirano a ridurre il più possibile le consegne “a vuoto” del corriere e limitare le consegne nello stesso quartiere dei corrieri.
Il prossimo report di sostenibilità dell’azienda è previsto a febbraio 2021, magari vedremo anche i primi impatti di queste strategie.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.