Parte la seconda edizione del concorso Storie di Economia Circolare, promossa da Ecodom, principale Consorzio di gestione dei Raee, e da Cdca, il primo Centro di documentazione sui conflitti ambientali. Patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ordine dei giornalisti, il premio si rivolge a videomaker, fotografi, scrittori, giornalisti e, novità rispetto all’edizione precedente, fumettisti. “Dopo il grande successo della prima edizione del Concorso dedicato al mondo dell’informazione e della cultura, da marzo è ufficialmente partita la seconda edizione di Storie di Economia Circolare, che lanciamo con grande entusiasmo e alcune importanti novità”, spiega in una nota stampa Marica Di Pierri, presidente del Cdca.
Chi deciderà di candidarsi potrà raccontare una delle 200 buone pratiche riunite da Ecodom e Cdca nell’Atlante italiano di economia circolare o presentarne di nuove. La storia sarà votata online e poi da una giuria di esperti del mondo dell’informazione e della cultura. I numeri della prima edizione fanno ben sperare: “Lo scorso anno oltre 17.000 persone hanno partecipato alle votazioni on-line – commenta in nota Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom – e altrettanto sorprendente è stata la risposta degli storyteller all’invito che abbiamo loro rivolto di provare a raccontare queste esperienze, aggiungendo bellezza alla positività: alla prima edizione del concorso Storie di Economia Circolare sono state presentate ben 118 opere”.
Le buone pratiche dell’Atlante
L’agroalimentare e il sociale “rappresentano le espressioni più naturali di economia circolare: food sharing contro lo spreco alimentare”, spiega Arienti. Il 16,3% delle esperienze toccano il settore agroalimentare, appunto, e sono seguite dal tessile (14,3%), dalla gestione dei rifiuti (10,2%), dall’edilizia (9%) e dai mobili e complementi d’arredo (7%).
Secondo l’indice di circolarità del Circular Economy Network, che vede Ecodom come socio promotore, l’Italia è in testa nella classifica dei Paesi più virtuosi d’Europa. Con 103 punti, uno in più dell’anno precedente, si colloca davanti a Regno Unito, Germania e Francia.
La Lombardia sembra essere la regione delle buone pratiche, con il 20,6% degli esempi raccolti, e Roma la città più virtuosa con 27 realtà. Seguono Lazio (17%), Toscana (12%), Emilia Romagna (8%) e Veneto (5,3%). E ancora Milano, con 25 realtà, Bologna e Firenze con 8.
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