L’Associazione nazionale degli autodemolitori, ADA, che aderisce ad Assoambiente, si è recentemente incontrata a Torino interrogandosi sul futuro della demolizione in vista anche dei cambiamenti in corso previsti dalla normativa europea. Innovazione tecnologica, tutela legale della tracciabilità dei ricambi e incertezze legate al regolamento europeo sull’E-L-V. ecco le sfide sul campo su cui Canale Energia si è confrontato con Anselmo Calò presidente ADA.
In questo momento di sfide dovute alla transizione ecologica come cambia la figura e il business dell’autodemolizione?
Il business non cambierà da un giorno all’altro, è necessario però che si applichino nuovi modelli di business tutelati dalla normativa; per esempio la vendita on-line dei ricambi richiede la tutela legale della tracciabilità dei ricambi. Oggi il market-place dei ricambi è un far west. Per arrivare ad un efficiente mercato elettronico sono necessari investimenti importanti in termini di risorse umane ed economiche. Per questo prima di intraprendere questo percorso dobbiamo essere certi che il regolamento europeo sull’E-L-V attuerà le tutele che abbiamo richiesto.
La sfida del recupero delle materie prime seconde vi trova preparati?
Noi raccogliamo e selezioniamo materie prime seconde da sempre, il nostro è un comparto che recupera materiali da riciclo per circa 800 mila tonnellate l’anno; si tratta di rottami metallici ferrosi e non ferrosi, plastica, vetro e gomma e perfino olio da rigenerare o gas refrigerante da rigenerare. Possiamo fare di più? Forse possiamo aumentare di altre 20 mila tonnellate l’anno, ma il nostro settore è già oggi molto avanti nel riciclo soprattutto in Italia.
Quali sono le maggiori esigenze del comparto?
In primis l’innovazione tecnologica per migliorare il trattamento dei veicoli, rendendolo maggiormente automatizzato e poi allargare il mercato del ricambio come ho accennato. Inoltre ci aspettiamo il sostegno politico del Governo Nazionale affinché si risolva il problema del “Fluff” (la frazione leggera che proviene dal trattamento dei veicoli, composta da polimeri accoppiati, tessuti, legno, ecc…), che attualmente finisce in discarica e che invece secondo l’indicazione comunitaria potrebbe essere inviata a recupero di energia.
Sul piano della regolazione cosa vi aspettate?
Noi vogliamo partecipare a tutte le discussioni sulla nuova normativa, siamo impegnati in numerosi tavoli nazionali ed internazionali con diverse organizzazioni del settore ambientale e del riciclo e con gli altri stakeholders.
Soprattutto abbiamo raggiunto accordi con i nostri colleghi degli altri Paesi europei esprimendo un nostro rappresentante nel comitato esecutivo di EGARA, l’Associazione europea degli autodemolitori. Inoltre abbiamo stipulato con AEDRA l’associazione dei demolitori spagnoli un patto di collaborazione a cui in giugno si aggiungeranno gli autodemolitori portoghesi.
Lavoriamo per un regolamento che faccia collaborare le diverse componenti della filiera, con pari dignità e rispetto reciproco.
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