Le medaglie di oro, argento e bronzo che saranno assegnate agli atleti dal 24 luglio al prossimo 9 agosto, sono il risultato di un’iniziativa che ha tirato in ballo l’intero Giappone con il “Tokyo 2020 Medal Project”. Sono state prodotte 5 mila medaglie grazie al riutilizzo di smartphone, laptop, pc o macchine fotografiche, forniti dalla popolazione giapponese.
Medaglie dagli scarti elettronici
Hanno aderito oltre 2 mila negozi di elettronica e più di 1.300 scuole, insieme a Ntt Docomo, il più importante operatore telefonico giapponese. Da quando è partito il progetto, in soli due anni, sono state raccolte 80 mila tonnellate di scarti, di cui 6 milioni smartphone.
Il Comitato organizzatore ha sottolineato che questo è un chiaro esempio di economia circolare per il risparmio e il riutilizzo di materiali di scarto, con l’auspicio che anche le future edizioni dei Giochi possano seguire questa strada che mira al risparmio e strizza l’occhio all’ambiente.
Le medaglie sono state progettate da Junichi Kawashini, battendo la concorrenza dei 400 designer che hanno preso parte al concorso.
A dire il vero, le medaglie olimpiche vennero prodotte con materiali riciclati anche a Vancouver 2010, sempre da apparecchi elettronici dismessi, ma fu a Rio 2016 che si raggiunse il 30% di argento e bronzo recuperati da vecchi apparecchi.
Dalle medaglie riciclate ai letti fatti di cartone e non solo
L’operazione “Olimpiadi a impatto zero” coinvolge anche la torcia, chiamata Sakura, ispirata al ciliegio giapponese, che nasce dagli scarti di alluminio provenienti da abitazioni temporanee costruite in seguito al terremoto. Inoltre, gli atleti dormono su letti fatti di cartone riciclabile e materassi prodotti con polietilene riciclabile.
I podi dove vengono premiati i vincitori saranno per la prima volta nella storia delle Olimpiadi fatti con oggetti di plastica raccolti negli oceani e dati dal pubblico, inoltre una volta finita la manifestazione sportiva, verranno utilizzati per scopi didattici.
Anche le tenute da lavoro del personale pare siano a zero impatto ambientale e le scarpe sono colorate seguendo uno speciale processo di tintura che necessita di un utilizzo minimo di coloranti chimici.
Il villaggio olimpico è stato costruito con legname che proviene da fonti sostenibili e al termine dei giochi verrà restituito per essere riutilizzato.
Infine, Toyota partner dell’evento, mette a disposizione oltre 3 mila vetture a basso impatto ambientale e l’elettricità utilizzata durante i giochi pare sia completamente fornita da fonti rinnovabili come energia solare, biomassa ed energia idroelettrica.
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