Imballaggi, nasce un’alleanza contro i “falsi compostabili”

Assobioplastiche, Biorepack e Tüv Austria collaboreranno per contrastare le illegalità nel settore degli imballaggi compostabili

Il 20 maggio, Assobioplastiche, il consorzio Biorepack e Tüv Austria hanno sottoscritto un protocollo d’intesa finalizzato a contrastare la diffusione di falsi bioshopper e imballaggi in plastica non compostabile, così da tutelare la raccolta differenziata delle bioplastiche compostabili e, di conseguenza, della frazione umida.

Imballaggi compostabili Biorepack
Foto di Towfiqu barbhuiya su Unsplash

Costi più bassi, ma impatti più elevati

“Le violazioni delle attuali normative che, ormai da anni, vietano l’uso di sacchetti in plastica tradizionale per la spesa e l’ortofrutta rappresentano un danno economico per gli operatori che lavorano onestamente”, ha commentato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.

“Inoltre, sono un dumping illegale perché i costi di produzione sono molto più bassi, a fronte però di impatti ambientali ben più elevati. Costruire sinergie tra le diverse realtà della filiera è quindi indispensabile per porre in essere azioni efficaci di contrasto all’illegalità”.

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Obiettivo, tutelare la raccolta differenziata

“La diffusione di sacchetti e manufatti rigidi non compostabili induce in errore i cittadini che finiscono per gettarli insieme ai rifiuti organici. Di conseguenza, gli impianti di digestione anaerobica e compostaggio devono porre in essere una serie di attività per rimuovere i materiali non compostabili”, ha aggiunto Marco Versari, presidente di Biorepack.

“Le analisi effettuate dal nostro consorzio hanno rilevato che ogni chilo di materiali non compostabili presenti nell’umido sottrae tra uno e due chili di rifiuti organici al trattamento. In questo modo, si riduce la quantità di compost prodotto e aumenta la quantità di rifiuti che deve essere smaltita nei termovalorizzatori o, peggio, in discarica”.

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Le certificazioni di Tüv Austria

Nel concreto, Tüv Austria fornirà l’elenco sia dei suoi prodotti certificati sia degli usi ingannevoli e impropri dei suoi marchi. “Gli imballaggi illegali, soprattutto se utilizzano impropriamente il nostro marchio, minano la credibilità del sistema di certificazione ed è quindi per noi di vitale importanza contrastarli”, ha concluso Crescenzo Di Fratta, amministratore delegato di Tüv Austria Italia.

Segnaliamo anche che il prossimo 12 giugno si svolgerà a Roma il primo Forum italiano delle bioplastiche compostabili, organizzato da Biorepack, in collaborazione con Assobioplastiche e Consorzio italiano compostatori (CIC).

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