imballaggi

Il 69% dei consumatori ritiene che l’approvvigionamento sostenibile dei materiali per gli imballaggi sia un tema importante, ma circa un quinto giudica le informazioni fornite dalle aziende sulla sostenibilità del packaging siano inaffidabili. Lo rivela un nuovo sondaggio condotto da Global data.

Lo studio prende in analisi alcuni vantaggi di materiali di nuova generazione e le sfide ambientali future.

Plastiche: verso nuovi formati

Nello studio si fa riferimento ad alcune aziende della grande distribuzione (Coca Cola, Danone) che stanno sostenendo l’uso di polietilene tetrafito riciclato (rPet). Si tratta di un materiale che può essere riciclato più volte rispetto ai polimeri di bassa qualità più largamente utilizzati: “Sebbene questa non sia una soluzione a lungo termine, i marchi che fanno affidamento sulla plastica rigida affrontano il problema mentre innovano nuovi formati. Come la partnership di Coca Cola con Paboco per sviluppare una bottiglia di carta al 100% che è stata sperimentata in Europa nel febbraio di quest’anno”, si legge a commento nella nota stampa.

Un’altra innovazione messa in risalto è l’alcol polivinilico (Pvoh), un’opzione idrosolubile che viene sempre più utilizzata per sacchetti, bustine e buste. Come opzione biodegradabile ha il potenziale per reinventare l’uso della plastica. Oltre ad alleviare la crescente pressione dei rifiuti di plastica sui Paesi che non dispongono di una solida infrastruttura di riciclo. Ciò riduce anche i costi economici e ambientali di raccolta, smistamento, pulizia e ritrattamento dei rifiuti di plastica che a volte possono superare il costo dell’utilizzo di materiali vergini e scoraggiare le aziende a partecipare al riciclo.

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Imballaggi in vetro per bevande

Il campione di intervistati si chiede perché le aziende non puntano su imballaggi in vetro riutilizzabile: è costoso da trasportare e comporta una significativa impronta di carbonio. Se i sistemi ricaricabili o riutilizzabili evitano l’uso di imballaggi aggiuntivi possono però subentrare implicazioni igieniche.

Come cita lo studio, il distributore AB-InBev afferma di aver sviluppato la bottiglia di birra più leggera al mondo capace di ridurre le emissioni nei trasporti. Secondo quanto riportato, la riprogettazione riduce le emissioni di CO2 del 17% per bottiglia: “Nel sondaggio, il vetro è il materiale preferito per le bevande alcoliche con il 53%, poiché tende a significare un prodotto premium di qualità. Pertanto, i grandi produttori di bevande cercheranno modi per continuare ad utilizzare il vetro mantenendo bassi i costi”, si legge nella nota.

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Materiali per imballaggi alternativi

L’analisi mette a fuoco una realtà in movimento contraddistinta dall’innovazione sui materiali per il packaging sostenibile. Aziende come BioPak, come viene messo in luce nello studio, stanno sviluppando polimeri di derivazione biologica a base di canna da zucchero anche se vengono sollevate questioni etiche. Vale lo stesso per l’utilizzo di gusci di aragosta e larve di mosca per Pet sintetizzato. Sono in fase di sviluppo anche materiali compostabili e persino imballaggi commestibili per bevande a base di alghe.

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