- Da una survey promossa da Alpla emerge come gli italiani siano attenti al riciclo della plastica nella loro vita quotidiana.
- Tendono a preferire questo materiale quando si tratta di imballaggi per alimenti.
- Tra le alternative ci sono la plastica riciclata e gli imballaggi compositi, a prevalenza carta.
Differenziare gli imballaggi in plastica è ormai un’abitudine per gli italiani, stando alla seconda ricerca promossa da Alpla nell’ambito della campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica”. La survey ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione italiana di età compresa fra i 18 e i 54 anni. Un intervistato su due ha dichiarato di porre “abbastanza” attenzione alla riciclabilità delle confezioni. E alla domanda “In una scala da uno a dieci, quanta importanza dai al riciclo della plastica nella tua vita quotidiana?”, il 41 per cento del campione ha risposto “dieci”.
Diminuisce l’utilizzo di plastica per i cosmetici, aumenta per gli alimenti
Dalla nuova ricerca sono emersi anche alcuni cambiamenti rispetto alla prima edizione di un anno e mezzo fa. In ambito cosmetico e farmaceutico, la scelta di contenitori in plastica da parte degli intervistati è scesa dal 24 al 9 per cento. Nel caso degli alimenti, però, è aumentata dal 72 all’89 per cento. Non a caso, la percentuale di chi è convinto che la plastica favorisca il mantenimento della freschezza dei cibi è passata dal 29 al 36 per cento. Secondo gli autori della ricerca, questa percezione potrebbe essere stata alimentata dalla pandemia, che ha indotto i consumatori a fare i conti con scorte di cibo a lungo termine.
Le alternative? Plastica riciclata e imballaggi cellulosici con proprietà barriera
A settembre, la Commissione europea ha approvato delle norme volte a favorire l’uso di plastica riciclata negli imballaggi alimentari. Il regolamento permetterà di ridurre l’impatto ambientale della filiera e contribuirà al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano d’azione per l’economia circolare, uno dei principali elementi del Green Deal europeo.
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Un altro elemento positivo è rappresentato dalla diffusione di imballaggi compositi a prevalenza carta, che possono essere conferiti nella raccolta differenziata dei materiali cellulosici e riciclati dalle cartiere. Si tratta di contenitori che, grazie all’accoppiamento di carta e polimeri, sono dotati di proprietà barriera che consentono di preservare al meglio il contenuto.
Lo studio di Comieco e PoliMI
“Il forte aumento di immesso al consumo di imballaggi compositi mette al centro dell’attenzione di istituzioni, aziende e consumatori la necessità di garantirne la riciclabilità attraverso l’utilizzo di una componente cellulosica sempre più preponderante e che, attraverso innovazione e impiego di nuove tecnologie, possa acquisire proprietà barriera maggiori”. Queste le parole di Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco che, sull’argomento, ha recentemente condotto uno studio insieme al Politecnico di Milano. “Proprio per favorire questo processo, il primo progetto classificato tra i settanta finanziati dal PNRR e dedicati all’ambito della carta avrà proprio l’obiettivo di finanziare la costruzione di impianti finalizzati alla produzione e al riciclo di imballaggi compositi a base cellulosica sostenibili e riciclabili”.
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