I progetti europei approdano a Capraia

L'isola diventa area di sperimentazione e applicazione per l'economia circolare

Vasche Capraia
Le vasche che il progetto Pit intende preservare nelle colline dell’Isola di Capraia

Divulgare e fare buone pratiche ma sopratutto mettere in  rete la conoscenza di diversi settori che apparentemente non collidono, ha successo. Lo dimostrano le buone pratiche e le innovazioni progettuali che, con il lavoro del meeting di esperti promosso sull’Isola di Capraia – giunto alla terza edizione-, inizia a raccogliere diversi risultati pratici.

Dalla implementazione di economia circolare con la valorizzazione di sistemi naturali, azione che nasce dal progetto europeo Hydrousa, alla riqualificazione delle strutture storiche e paesaggistiche esistenti, come il progetto Pit. Infine la qualificazione di progetti di bioeconomia che il progetto Enabling cataloga e segnala in tutto il territorio e che propone uno sviluppo a Capraia. Vediamo nel dettaglio i progetti europei che hanno scelto Capraia per replicare o sperimentare la loro innovazione.

Replicare un progetto di economia circolare con sistemi naturali chiusi a Capraia, Hydrousa

Dieci paesi con 27 partner che comprendono l’intera catena del valore. Aziende, piccole e medie municipalità e centri di ricerca, questo è il sistema che ruota intorno al progetto Hydrusa. L’approccio è favorire i cicli chiusi naturali propri del territorio in ottica di valorizzazione delle risorse in un circuito di economia circolare. Grazie alla divulgazione della edizione 2018 di Capraia Smart Island, Hydrousa oggi sta valutando la replicabilità di un progetto di riuso delle acque reflue per l’irrigazione agricola che vede proprio Capraia come terreno di applicazione in Italia.

Il progetto inoltre intende lavorare con la regolazione nazionale dei diversi paesi coinvolti per facilitare l’integrazione con la normativa dei processi innovativi individuati. I dettagli sul progetto Hydrousa e la replicazione sul sito italiano nell’intervista a Francesco Fatone, dell’Università politecnico delle Marche e nel coordinamento Hydrousa.

Enabling per valorizzare lo sviluppo di progetti in bioeconomia

Il progetto si prefigge di valorizzare e catalogare le esperienze e le buone pratiche di bioeconomia nei tredici paesi europei coinvolti. Un’altra opportunità per l’Isola di Capraia, come spiega Vito Pignatelli, presidente di Itabia e responsabile coordinamento tecnologie biomasse e bioenergie Enea.

Preservare e ripristinare le infrastrutture del territorio

Albero Masoni assegnista dell’ Università di Firenze, è capofila e coordinatore del progetto PIT clever land on Elba, Giglio e Capraia Island. Un progetto che vede coinvolta l’Università toscana per la riqualificazione funzionale e paesaggistica di alcune infrastrutture del territorio agricolo, come muretti a secco e vasche di acqua dell’area del carcere, fondamentali per la preservazione delle specie faunistiche dell’isola.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.