L’asfalto delle pavimentazioni stradali si può riciclare. Un’azione che aiuterebbe l’ambiente e anche l’economia. Secondo i dati della Siteb – Associazione strade italiane e bitumi riciclando il 100% delle pavimentazioni rimosse, il risparmio calcolato è di circa 1.200 milioni di euro/anno per le sole materie prime. L’Italia attualmente recupera il 25% del fresato delle proprie strade (dati al 2018) con un aumento del 5% rispetto ai dati del 2014.
Un’azione inferiore rispetto ai principali paesi europei la cui media è del 60%. Il limite del recupero è da riscontrare, secondo Stefano Ravaioli, direttore del Siteb, nella burocrazia. Decreto end of waste per il materiale difatti non supera alcune difficoltà logistiche e pratiche. “La maggioranza delle imprese che si occupano del recupero del fresato seguono una procedura semplificata. Tale procedura fa sì che con il decreto end of waste 69/18 ” spiega Ravaioli raggiunto da Canale Energia, “mantiene in essere i limiti quantitativi ed emissivi e inoltre inserisce una tracciabilità delle materie trasformate eccessiva. Tutte azioni che impediscono al sistema di raggiungere la sua completa potenzialità di attività”. Ricordiamo che se le aziende di recupero aderissero alla procedura ordinaria diventerebbero autorizzate ad essere delle vere e proprie discariche, con i limiti di accettazione sociale e di effettivo ottenimento del permesso a operare che ne consegue.
“Inoltre ci sono dei limiti logistici. Banalmente se i cumuli di materiale una volta trattato non li posso accorpare uno all’altro, sempre per disposizioni di legge, non ho molto spazio utile in azienda per tenerne più di tanto” continua Ravaioli. Tutte limitazioni che evidenziano come la filiera dell’end of waste sia ancora da perfezionare nella sua interezza, “per renderlo uno strumento moderno e adeguato“. “Non ultimo ci sono ancora delle difficoltà di allineamento tra regioni” spiega Ravaioli “Le differenti Province interpretano la legge in diversa maniera e questo non aiuta le imprese e il lavoro della filiera”.
Uno spreco di materiale pregiato perché, come sottolinea il direttore di Siteb, “Il potere legante del fresato di asfalto rimane, una volta recuperato come materia prima seconda. Di fatto quindi non si recupera solo il volume dell’inerte ma anche il potere legante del bitume. Una caratteristica unica fra tutti i materiali da Ced (costruzione e demolizione n.d.r.). Tutto questo fa si che nonostante ci sia un decreto che dovrebbe aiutare a semplificare la filiera, siamo ancora all’ultimo posto nel recupero del fresato in Europa”.
Siteb ha calcolato che il riutilizzo del 25% del fresato comporta ogni anno il minor impiego di 300.000 tonnellate di bitume vergine (riduzione del fabbisogno di petrolio) e il recupero di 7.500.000 tonnellate di inerti, equivalenti in termini economici ad un risparmio di circa 300-320 milioni di euro di sole materie prime.
Il recupero di fresato negli altri Paesi
Paesi | Fresato d’asfalto ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali (t) | % di fresato recuperato |
Francia | 6.400.000 | 70% |
Germania | 13.000.000 | 84% |
Spagna | 494.000 | 83% |
Olanda | 4.500.000 | 71% |
Regno Unito | 3.400.000 | 90% |
Turchia | 2.570.000 | 9% |
USA | 72.500.000 | 96% |
Italia | 9.000.000 | 25% |
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