End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione criticità e opportunità

Quanto emerso dall’incontro organizzato nell’ambito della quinta tappa della campagna “Impianti Aperti on the Road – Il viaggio per la sostenibilità”

“Necessario e urgente” riaprire il tavolo di confronto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questo il messaggio che emerge  nel corso dell’evento “Il nuovo regolamento di End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione – Nuove sfide per il settore degli aggregati riciclati”, promosso da ASSOAMBIENTE, Associazione Imprese Servizi Ambientali ed Economia Circolare, e da ANPAR, Associazione Nazionale Produttori di Aggregati Riciclati, a Bedizzole (BS) presso l’impianto di gestione rifiuti da costruzione e demolizione di PRANDELLI SANTO Srl. sulle “criticità ancora presenti nel testo del nuovo regolamento sull’End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione”.

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Foto di Aida KHubaeva da Pixabay

L’incontro, organizzato nell’ambito della quinta tappa della campagna “Impianti Aperti on the Road – Il viaggio per la sostenibilità”, ha visto evidenziare le diverse modifiche positive apportate dalla nuova normativa, intervenute anche a seguito del ricorso al TAR del Lazio presentato a novembre 2022 dall’ANPAR. Ma hanno anche posto evidenza sulle criticità ancora presenti nel regolamento e sulla necessità che queste siano risolte.

Nel nuovo regolamento persistono alcune criticità che dovranno essere affrontate e risolte grazie al confronto tra le imprese dell’Economia Circolare e il MASE durante i 24 mesi previsti per il monitoraggio degli effetti derivanti dall’applicazione del nuovo decreto. Auspichiamo che ciò possa avvenire attraverso un reale e continuo dialogo nel quale ciascuna delle parti possa sostenere e motivare le proprie posizioni”, ha spiegato Giorgio Bressi – Direttore di ANPAR e Vice Presidente di Euric Construction and Demolition Branch.

Non vanno vanificati l’impegno e gli investimenti delle molte aziende italiane che operano legittimamente nell’interesse dell’Economia Circolare e della crescita economica propria e di questo settore. Per questo, in rappresentanza e a tutela dell’intera filiera, ANPAR è pronta a dare il proprio contributo nel dialogo con le Istituzioni e a sostenere le istanze delle imprese all’interno di tutti i contesti previsti”, ha concluso Bressi.

I principali nodi ancora da sciogliere nel Decreto e riguardano:

  • l’esclusione dall’End of Waste (EoW) dei rifiuti interrati e dei rifiuti provenienti da siti sottoposti a bonifica, ancorché inerti e non pericolosi;
  • la limitazione alla sola “colonna A” (non citata espressamente nel DM) per l’uso degli aggregati recuperati in opere quali riempimenti, ripristini, ecc., anche qualora questi siano realizzati su siti a destinazione industriale o commerciale. Ciò determina una evidente sperequazione nella possibilità di impiego degli aggregati recuperati a favore dei sottoprodotti;
  • la possibilità di utilizzo dei prodotti solo ed esclusivamente in conformità alla norma UNI 11531 – 1, escludendo la possibilità che per l’aggregato recuperato, idoneo a capitolati speciali di appalto come ANAS o RFI, si possa essere ritenuto ugualmente raggiunto lo status di EoW;
  • occorrono chiarimenti in merito alla necessità di adeguamento al nuovo regolamento per gli impianti attualmente in possesso di autorizzazioni con codice EER non previste nel nuovo regolamento.

Un ruolo nuovo per l’Osservatorio regionale sull’economia circolare e la transizione energetica

Enrichetta Lupo, delegata ANPAR per la Lombardia, ha avanzato al Dirigente della Regione Filippo Dadone la proposta, accolta positivamente, che l’Osservatorio Regionale sull’economia circolare e la transizione energetica raccolga casi concreti relativi alle difficoltà create dal nuovo Regolamento agli operatori e faccia da incubatore per nuove proposte da veicolare al MASE come contributo per l’attività di monitoraggio.

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