L’Italia è tra i primi paesi europei nel rispetto della gestione dei rifiuti, recupero materiali e occupazione nel settore dell’economia circolare, ma indietro rispetto una strategia nazionale condivisa e sistema industriale e regolatorio.

Per rispondere a questa esigenza è nata la Piattaforma italiana per l’Economia circolare (ICESP) di cui Enea è coordinatore, che il 3 dicembre ha promosso la prima conferenza del circuito nelle stanze del palazzo del Senato a Roma, alla presenza di on. Vilma Moronese presidente della 13esima Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato, il Sottosegratario di Stato MinAmbiente Salvatore Micillo, moderato e introdotto da Patty L’Abbate, senatrice della 13esima Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato.

Un network di network che nasce come sistema nazionale, duplicato della gemella iniziativa di taglio europeo ECESP European Circular Economy Stakeholder Platform di cui Enea è l’unico rappresentante per l’Italia. “Serve fare una strategia e poi l’azione” sottolinea Roberto Morabito di Enea e presidente della piattaforma italiana. Azione per cui l’Italia è uno dei pochi paesi che non dispone di una Agenzia dedicata (vedi intervista Morabito sullo speciale di e7 dedicato all’economia circolare)

Una conferenza in cui è stato presentato il metodo di lavoro e i primi risultati raggiunti, dai diversi gruppi di lavoro in cui si articola l’iniziativa, ma, sopratutto, come ha sottolineato il presidente Enea Federico Testa, “l’importanza di fare sistema”. Un’indicazione che per le imprese significa partecipare più numerose per condividere conoscenze e soprattutto esigenze progettuali ed economiche su cui costruire le basi dell’economia circolare.

Una sfida in cui l’italia, lo dicono i numeri, ha molto da guadagnare e per cui il Ministero dell’Ambiente si fa portavoce, come ha sottolineato Micillo: “Siamo a 88 miliardi di fatturato di aziende che producono economia circolare. Significa anche riprogettare gli oggetti e ridisegnare i nostro modo di vivere. Significa anche educazione ambientale. Tutto questo può essere fatto anche con il concorso che approveremo con il prossimo bilancio con cui ci saranno 450 esperti del settore che potranno aiutare il Ministero dell’ambiente a far sì che sia al centro del dibattito nazionale. La polemica tra Di Maio e Salvini sugli inceneritori? Nel contratto non c’è la parola ‘inceneritori‘”.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.