Essere circolari per impattare il meno possibile sull’ambiente, ma anche per recuperare buona parte degli scarti che possono avere una nuova vita venendo riciclati e trasformati. Questo è ciò che accade anche alla plastica, che tecnicamente prende il nome di Mps (Materia prima seconda), i cui acquisti stanno aumentando rapidamente.
Risulta però difficile individuare e contattare i singoli soggetti disponibili alla vendita a causa di una normativa rigorosa, la quale prevede che ciascun lotto sia accompagnato da una scheda tecnica e da un certificato di analisi conforme a quanto previsto dalla UNI10667, la norma nazionale sul riciclo e il recupero dei rifiuti in plastica. Inoltre, vi sono obblighi in merito alla marcatura, alla tracciabilitá e per quanto riguarda il certificato di analisi, che deve rispondere ad una norma specifica a cui deve sottostare ogni singolo polimero.
Un marketplace digitale che connette domanda e offerta
Dunque, per mettere insieme domanda e offerta diventa fondamentale la presenza di un marketplace digitale, il quale verifichi che il materiale proposto rispetti le normative in vigore.
È il ruolo che ha acquisito nel tempo PlasticFinder, quando nel 2016 ha ideato una piattaforma attraverso cui gli scambi di plastica, non solo Mps, sono stati resi facili e sicuri.
“PlasticFinder è certificato come “distributore di materie prime plastiche riciclate” da Csi Cert, che fa parte del gruppo Imq”, conferma Riccardo Parrini, ceo di PlasticFinder. “Ciò, in parole semplici, significa che chi utilizza i nostri servizi digitali può essere certo che il lotto che sta comprando, e per cui è stato compilato un dettagliato form online e caricato il certificato di analisi, rispetti tutte le regole. Si tratta di un evidente vantaggio per gli utenti; non è raro infatti che materiali venduti come Mps non siano effettivamente dotati di tutti i requisiti necessari e, in caso di controlli, potrebbero essere considerati come “rifiuti” tout court e dunque passibili di sanzioni”.
I volumi di Mps scambiati sulla piattaforma di questi ex rifiuti, secondo i dati registrati da Plastic Finder, nel 2019 erano pari a poche decine di tonnellate, a partire dal 2020 invece, si parlava di centinaia di tonnellate.
“Il salto straordinario è stato però compiuto nel 2021, con gli scambi arrivati a quota 2.500 tonnellate, oltre il 600% in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Una progressione davvero inaspettata”, spiega Stefano Chiaramondia, presidente di PlasticFinder.
“Se consideriamo i dati relativi al primo trimestre di quest’anno, prosegue il presidente di PlasticFinder, constatiamo che le transazioni hanno già portato a raggiungere scambi pari al doppio rispetto ai mesi di gennaio, febbraio e marzo dello scorso anno. Le Mps stanno diventando una risorsa molto ricercata sul mercato e per questo motivo stiamo lavorando per rendere ancora più trasparente la tracciabilità dei lotti acquistati. Nel corso di GreenPlast, l’appuntamento su sostenibilità ed economia circolare che si terrà a Fiera Milano dal 3 al 6 maggio, contiamo di poter annunciare l’avvio di un servizio straordinariamente innovativo”.
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