L’economia circolare sta investendo tutti i settori, anche quello edilizio, grazie alla nascita di consorzi come Rec (Recupero edilizia circolare), che nato nel maggio scorso da una proposta di Federcomated (Federazione nazionale commercianti materiali da costruzione edile di Confcommercio), raccoglie tutti i rivenditori di materiali edili che vogliono recuperare i rifiuti derivanti da costruzioni e demolizioni (C&D).
Una rete prossima e capillare per l’economia circolare
Uno dei problemi delle imprese edili è che devono depositare i materiali di risulta dei cantieri in luoghi spesso lontani rispetto al cantiere. Rec evita loro questo disagio allestendo dei centri preliminari di raccolta all’interno dei magazzini edili. In questo modo, l’impresa potrà recarsi in un centro prossimo al proprio cantiere, lasciare qui i materiali di scarto e caricarne di nuovi. Riunendo le due attività in un solo luogo.
Il deposito
La realizzazione di tale deposito preliminare alla raccolta è possibile grazie alla normativa aggiornata a settembre 2020. I centri vendita di materiali edili possono così diventare veri e propri hub di raccolta dei rifiuti da costruzione e demolizione. Il Consorzio Rec supporta i rivenditori a predisporre queste aree in cui raggruppare i rifiuti secondo le procedure del deposito temporaneo.
Francesco Freri, presidente del consorzio Rec afferma in una nota stampa: “Nell’area scelta come deposito preliminare alla raccolta che dovrà avere caratteristiche ben definite illustrate dal disciplinare elaborato dal nostro comitato tecnico-scientifico, ci saranno diversi spazi suddivisi per tipologia di rifiuti in base al codice Cer (Codice europeo dei rifiuti). Una volta allestita questa zona, mettiamo poi in collegamento il rivenditore con gli impianti di riciclo per trasformare il rifiuto in un nuovo prodotto. Per questo il consorzio, grazie alla rete capillare dei rivenditori edili, offre una soluzione al tema della raccolta”.
Il disciplinare elaborato dal consorzio propone delle regole condivise per svolgere le attività in un contesto tutelato rispetto alla gestione dei rifiuti e dove i possano trovare dei materiali qualificati.
Quando partirà la rete
Tra settembre e ottobre partirà la rete di una sessantina di punti vendita interessati e destinata ad ampliarsi ulteriormente per una concreta attuazione dei principi di economia circolare. Il meccanismo virtuoso implementato consentirà di raccogliere maggiori e migliori quantità di materiali, grazie al fatto che il distributore potrà accettare solo quelli provenienti da imprese iscritte all’albo gestori ambientali e che non potrà accettare materiale che non sia stato precedentemente selezionato.
Arginare il sommerso
Come afferma il presidente Freri, in Italia esiste anche un problema afferente alla rendicontazione di questo tipo di rifiuti da costruzione e demolizione. Esiste una quota rilevante di sommerso, basti mettere a confronto le 0,85 tonnellate/abitante di rifiuti C&D italiane con le 10 tonnellate/abitante prodotte in Lussemburgo. Per far fronte al fenomeno, il Consorzio Rec sta sviluppando una piattaforma digitale che nel momento del conferimento dei rifiuti permetterà di caricare il dato in modo da avere una rendicontazione sulla tipologia di rifiuto conferito, ma anche su modalità e tempistiche.
Questo meccanismo soddisferà tutta la filiera: le imprese possono scaricare vicino al cantiere, i rifiuti potranno essere scaricati dove vengono acquistati, il rivenditore verrà retribuito per ricevere il rifiuto e gli impianti avranno una selezionata rete di punti di raccolta che si uniformano ad una regola comune. Affatto trascurabile il fatto che, le nuove materie prime troveranno nei rivenditori una rete di distribuzione, che in Italia e in Europa attualmente non esiste.
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