Oggi, 23 aprile, il Parlamento europeo ha dato il via libera alla revisione delle norme dell’UE sulla progettazione ecocompatibile, volte a rendere i prodotti maggiormente durevoli e facilmente riparabili e a vietare la distruzione dei capi d’abbigliamento invenduti. Parallelamente, gli europarlamentari hanno approvato in via definitiva la direttiva sul cosiddetto diritto alla riparazione con 584 voti favorevoli, 3 contrari e 14 astensioni.
L’obiettivo è quello di incoraggiare i consumatori a prolungare il ciclo di vita dei prodotti, obbligando i fabbricanti a erogare servizi di riparazione rapidi e accessibili dal punto di vista economico. I produttori dovranno fornire pezzi di ricambio a un prezzo ragionevole e non potranno rifiutarsi di aggiustare un prodotto solo per motivi economici.
Economia circolare e tutela dei consumatori
Le merci in garanzia legale beneficeranno di un’ulteriore estensione di un anno, ma i produttori saranno tenuti a riparare gli apparecchi domestici più comuni, come lavatrici, smartphone e aspirapolvere, anche dopo la scadenza della garanzia.
🇪🇺 Diritto UE alla riparazione.
La direttiva approvata dal Parlamento europeo introduce un nuovo diritto alla riparazione, mira a ridurre i rifiuti e a rendere la riparazione dei prodotti più facile ed economica.
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— Parlamento europeo (@Europarl_IT) April 23, 2024
I consumatori avranno accesso sia a un modulo informativo che li aiuterà nella valutazione dei vari servizi di riparazione, sia a una piattaforma online che elencherà i diversi negozi dove potersi recare, ma anche i venditori di beni ricondizionati e i possibili acquirenti di articoli difettosi.
Il ruolo degli Stati membri
Una volta che la direttiva sarà stata formalmente approvata anche dal Consiglio e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.
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Anche i singoli governi dovranno fare la propria parte, attuando almeno una strategia di promozione della nuova direttiva, per esempio stanziando degli appositi fondi o lanciando delle apposite campagne informative e formative.
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