autobus

Aeroporto di Bologna, Hera e Tper hanno avviato il progetto che consente di mettere a valore gli scarti alimentari dello scalo aeroportuale e trasformarli in biometano da destinare alla mobilità urbana degli autobus. Rappresenta un passo importante verso la decarbonizzazione della città di Bologna, anche nell’ottica della candidatura che l’amministrazione comunale ha presentato per inserire il capoluogo emiliano tra le 100 città europee a impatto climatico zero entro il 2030, nell’ambito della Mission Horizon Europe.

Con una serie di accordi e la valorizzazione della filiera locale, la partnership prevede la fornitura di oltre 450.000 metri cubi di biometano, che vanno ad aggiungersi alla quota di carburante 100% rinnovabile presente già nelle rete di distribuzione che alimenta la flotta Tper sul territorio di Bologna e Ferrara.

Il primo degli autobus alimentati a biometano è stato presentato il 21 marzo alla presenza dell’assessora al coordinamento Transizione ecologica del Comune di Bologna, Anna Lisa Boni, e dell’assessore regionale alla mobilità e trasporti, Andrea Corsini.

Biometano da filiera circolare

Nel proprio impianto di S. Agata Bolognese, grazie al trattamento di sfalci, potature e rifiuti organici, Hera produce ogni anno circa 8 milioni di metri cubi di biometano e oltre 20 mila tonnellate di compost di qualità da destinarsi principalmente all’agricoltura, per un risparmio equivalente a 6.000 tonnellate di petrolio e a una sensibile riduzione delle emissioni di CO2, pari a circa 14.600 tonnellate.

Ogni metro cubo di biometano prodotto nell’impianto di S. Agata è certificato da Bureau Veritas Italia, realtà leader nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione. L’intento della multiutility è di raddoppiare la produzione di biometano al 2025 per toccare quota 16,8 milioni di metri cubi grazie a nuovi progetti e partnership. L’impegno verso la neutralità carbonica di Hera è testimoniato anche dall’obiettivo sfidante di ridurre del 37% le emissioni complessive di gas climalteranti entro il 2030, un percorso validato da un importante network internazionale come Science based target initiative.

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Aeroporto di Bologna: verso la carbon neutrality

Per Aeroporto di Bologna il progetto è parte della propria politica di riduzione delle emissioni di CO2 e di contrasto al cambiamento climatico. Nel 2019 ha sottoscritto, insieme ad altri 200 aeroporti europei, l’impegno ad arrivare a zero emissioni nette entro il 2050, quale membro di Aci Europe, l’associazione di categoria dell’industria aeroportuale europea. Nel 2021, la società ha poi raggiunto l’accreditamento di livello 3 nell’ambito del programma internazionale Airport Carbon Accreditation, rivolta alle società di gestione aeroportuale che intendono perseguire obiettivi di carbon neutrality.

Con un investimento di oltre 300.000 euro sul rinnovamento dell’illuminazione in aeroporto, nel 2022 la società stima un risparmio di oltre 700.000 kWh di energia elettrica, pari a 340 tonnellate di CO2. Per quanto riguarda il piano degli interventi per l’efficientamento energetico e ambientale, è inoltre prevista per il 2023 la realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico da circa 190 kW sulla copertura dell’aerostazione passeggeri e di un impianto fotovoltaico da circa 100 kW sulla copertura dell’edificio  che permetteranno la produzione di oltre 300.000 kWh di energia elettrica.

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