Come sta cambiando la percezione del packaging in Europa

A fronte del voto sul regolamento imballaggi i commenti del Viceministro del Mase e Coldiretti e i risultati di un'indagine, commissionata da Pro Carton

Oggi il COREPER ha votato in modo favorevole al regolamento imballaggi. Su questo il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava ha ripreso quanto stabilito dal testo finale del Regolamento Imballaggi commentandone il risultato finale come “un grande lavoro di diplomazia del governo italiano, che è riuscito ad ottenere numerose concessioni nella direzione di tutelare il mondo industriale e salvaguardare la crescita e i livelli occupazionali. Esclusione della carta e delle bioplastiche dai divieti monouso, rinvio dei target di riuso a fronte di elevati tassi di riciclo e nessuna nuova tassa per gli operatori sono solo alcuni dei successi che portiamo oggi a casa. Restiamo fermamente convinti, però, che non tutte le criticità siano risolte e che sarà compito dei prossimi Parlamento e Commissione Ue valutare ulteriori migliorie per bilanciarne l’ambizione e affrontare i temi della sostenibilità con un approccio di neutralità tecnologica, slegato dall’ideologia”.
Plauso anche dalla Coldiretti  per cui “l’applicazione del principio di reciprocità nella direttiva imballaggi è una vittoria della filiera agroalimentare italiana e del gioco di squadra messo in campo, oltre che un segnale importante per estendere a tutti livelli il concetto che tutte le merci che entrano nella Ue devono rispettare le stesse regole a cui sono sottoposti i produttori europei”. 

La percezione degli imballaggi in Europa

Ma come vengono percepiti gli imballaggi dai cittadini europei? I cittadini guardano al packaging in modo diverso. Un’indagine, commissionata da Pro Carton, l’Associazione Europea dei Produttori di Cartone e Cartoncino, e condotta da Perspectus Global, su oltre 5.000 interviste in cinque Paesi europei (Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito) ha meso in evidenza l’atteggiamento dei consumatori rispetto a temi come l’ambiente e la percezione del packaging.

A cambiare la percezione influiscono in parte il cambiamento climatico (68%), il costo della vita (66%) e i conflitti (56%). Inoltre il 62% degli intervistati europei sostiene che, negli ultimi due anni, condurre uno stile di vita sostenibile è diventato “più importante” o “molto più importante”.

L’82% degli intervistati ha espresso un sufficiente grado di fiducia nella loro conoscenza di saper distinguere tra imballaggi riciclabili e non. Quasi la metà (49%) degli intervistati ha indicato di riciclare di più rispetto a un anno fa.

Winfried Muehling, Direttore Marketing e Comunicazione di Pro Carton, ha affermato: “Le aziende che prediligono soluzioni di packaging ecosostenibili, riducono al minimo i materiali non necessari – assicurandone la riciclabilità – sono ben posizionate per aggiudicarsi questo segmento di mercato in crescita e ottenere un vantaggio competitivo. I consumatori in Europa sostengono e si affidano completamente al consolidato sistema di raccolta e riciclaggio per il cartone”.

Molta fiducia nel riciclo dei materiali sostenibili, come il cartone ondulato e i cartoni pieghevoli, con percentuali che raggiungono rispettivamente il 90% e l’87% in media in Europa.

Quali sono i modi migliori per ridurre il cambiamento climatico

L’indagine valuta anche la percezione degli intervistati su eventuali strategie considerate efficaci per ridurre il cambiamento climatico.

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Riciclo, maggior verde e uso maggiore delle risorse naturali sono le tre attività maggiormente valutate dagli intervistati.
L’87.1% degli intervistati preferisce il packaging in cartone alla plastica. Il 41% inoltre sottolinea che ha fatto una scelta di packaging sostenibile rispetto a uno standard negli ultimi 12 mesi.

Riciclaggio e approvvigionamento sono più importanti.

Ecco le caratteristiche di imballaggio classificate per importanza.

  • FACILE DA RICICLARE – 70%
  • OTTENUTI DA MATERIALI RINNOVABILI – 48%
  • IMBALLAGGI verso RICHIUDIBILI – 44%

Alla domanda “Quanto extra pagheresti per un prodotto se significasse che la confezione del prodotto desiderato aveva minore impatto sull’ambiente?” La maggiore rispondenza si ha dalle persone tra i 18 e i 29 anni con un 7,5%.

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La percezione delle aziende

Il 58,2% dei consumatori nell’UE ritiene che le aziende stiano facendo abbastanza, mentre il 41,8% indica che c’è ancora molto da fare.

In Italia il 66% dei consumatori crede che le aziende siano sulla strada giusta, seguita da Regno Unito (63%), Germania e Spagna (56%), mentre la Francia ha opinioni meno ottimistiche (50%).

Nel complesso però il trend sulla sostenibilità è unanime difatti il 50% degli intervistati dichiara che ha cambiato scelta di acquisto per un packaging non sostenibile.

Mentre il 48% ha notato un eccessivo e inutile packaging, mentre il 41% il prodotto o la marca utilizza materie plastiche.

I dati nei diversi paesi

Le minacce globali sono in testa in Italia (77%), Spagna (72%) e Francia (70%), il cambiamento climatico è considerato dai consumatori un problema principale, mentre il Regno Unito ha riportato il costo della vita come problema più grave (75%).

La Germania, con un milione di rifugiati dall’Ucraina nel paese, ha indicato la guerra come maggiore preoccupazione (66%) e per le generazioni più anziane, il cambiamento climatico costituisce la minaccia principale, con gli over 60 che hanno superato la media europea con il 71%.


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