Circolarità tessile e moda: approvata a Roma l’Agenda G7 Act

Ministro Pichetto Fratin: “Depotenziare modello fast fashion”

Guidare il settore tessile e della moda verso la sostenibilità, affrontando temi chiave come la progettazione di prodotti più duraturi e riciclabili, l’adozione di materiali innovativi e lo sviluppo di infrastrutture per il riciclo e la gestione dei rifiuti. Sono i propositi dell’Agenda G7 Act che incoraggia azioni politiche, iniziative industriali e cooperazione tra le nazioni nei due strategici settori, promuovendo trasparenza lungo l’intera catena del valore e favorendo modelli di business circolari.

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Foto di N. K. su Unsplash.

L’Agenda, approvata a Roma nel corso di un evento al Maxxi il 5 dicembre, alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, punta a costruire un sistema produttivo che integri sostenibilità ed equità: l’iniziativa si fonda su un approccio collaborativo e volontario per incentivare azioni concrete e condivise.

Pichetto Fratin: “Depotenziare il modello fast fashion”

L’iniziativa nasce dalla volontà dell’Alleanza per l’efficienza delle risorse (G7 Are) di sviluppare un’Agenda volontaria comune per la circolarità del settore tessile e della moda tra governi, imprese, stakeholder e partner. Come sottolineato dal ministro Pichetto Fratin, l’Agenda evidenzia l’importanza di valorizzare il design sostenibile, “depotenziare il modello fast fashion e ridurre la produzione di rifiuti e l’inquinamento” dichiara nella nota stampa. Occorre, per il ministro, anche “garantire la chiarezza, la trasparenza e la tracciabilità di informazioni su prodotti e materiali per contrastare il greenwashing e il lavoro minorile”.

I lavori tecnici per lo scambio di buone pratiche a livello nazionale, fra i membri G7, hanno visto partecipare, fra le altre, realtà come Federmoda Cna e Confartigianato Imprese delle Moda. I modelli di produzione e consumo, per ridurne l’impronta ambientale e abbracciare modelli circolari, si raggiungono con “la rilevanza degli strumenti attuativi, tra cui la responsabilità estesa del produttore, e della cooperazione internazionale”, aggiunge nella nota il viceministro Vannia Gava.

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Tessile e moda: maggiore tracciabilità e tutela dei lavoratori

Tra le priorità chiave dell’Agenda, centrale è l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e tracciabilità lungo le catene del valore, non solo come risposta al greenwashing, ma anche per tutelare i diritti dei lavoratori e assicurare condizioni di lavoro dignitose. L’iniziativa pone, inoltre, l’accento sull’impiego di materiali innovativi e riciclati, supportato da incentivi volti a ridurre la dipendenza da materie prime non sostenibili.

A completare questo quadro, grande rilevanza è data allo sviluppo di infrastrutture adeguate al riciclo e alla creazione di sistemi più efficienti per la gestione dei rifiuti tessili, con l’obiettivo di trasformare il settore in un modello di economia circolare. Questi temi saranno al centro del dialogo internazionale, anche dopo la presidenza italiana del G7, grazie al ruolo della G7 Alliance for resource efficiency che opererà come piattaforma per lo scambio di buone pratiche e per il coordinamento di azioni concrete su scala globale.

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