Nel 2019 in Italia sono state gestite 463.953 tonnellate di Raee. Si tratta di circa il 10% in più rispetto all’anno precedente”. A parlare è Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di coordinamento Raee che questa mattina ha presentato via web il Rapporto gestione Raee 2019.

Raee, la maggior parte della crescita legata ai rifiuti domestici

Molta della crescita è da ascrivere ai Raee domestici, meno ai professionali, che però pesano dal punto di vista pratico per un valore di 110 mila tonnellate”, ha aggiunto Longoni. (Clicca qui per leggere il rapporto)

Cdcraee

Cdc Raee: Tasso di raccolta dei rifiuti e obiettivi europei

Il report scatta una fotografia dello stato dell’arte della raccolta dei Raee nel nostro Paese alla luce degli obiettivi di raccolta stabiliti dalla Direttiva europea 2012/19/UE. A partire da quest’anno il target europeo di raccolta è passato dal 45 al 65%. In Italia il tasso di ritorno conseguito nel 2019 è stato del 39,53%. Nel 2018 il valore era pari al 42,84%.

L’impatto del Covid sul settore dei Raee domestici: i dati sulla raccolta dei rifiuti nei primi 6 mesi 2020

Lasciando da parte i dati del report, Longoni si è soffermato sull’impatto del Covid sulla raccolta dei Raee. Il direttore generale del Centro di coordinamento Raee ha citato i numeri relativi all’andamento in ambito domestico aggiornato ai primi 6 mesi del 2020.

Raee, incremento della raccolta di questi rifiuti è dell’1%

“Nei primi 6 mesi del 2020 abbiamo avuto un incremento della raccolta dell’1%”, ha spiegato Longoni. “Ciò non vuol dire che la crescita sia stata omogenea nel periodo in questione. Abbiamo avuto, a partire dal mese di marzo, una leggera discesa, estremamente contenuta. Successivamente questo calo è stato diretto e totale nel mese di aprile. Già a maggio abbiamo registrato però un rimbalzo, diventato poi estremamente forte a giugno. Oggi per i raee domestici l’incremento del mese di giugno del 2020, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è del +52%. E’ un dato particolarmente interessante”.

Effetto Covid e rischio di aumento dell’ecocontributo

Il tema degli effetti del Covid sul settore è stato uno dei fil rouge del dibattito. Sulla possibile necessità di un aumento dell’eco-contributo come effetto della pandemia si è soffermata in particolare Manuela Soffientini, presidente Applia Italia. Soffientini ha tracciato un quadro sulle vendite degli elettrodomestici, settore legato a doppio filo a quello dei Raee. 

Grandi elettrodomestici, vendite in calo

“Le fonti ufficiali, i dati di GfK,  ci dicono  che a fine giugno il mercato registra un calo delle vendite a doppia cifra” , ha spiegato. “Nel caso del grande elettrodomestico siamo nell’ordine del 12%. E’ chiaro che difficilmente l’anno recupererà completamente questo 12%. (…)  Tutti abbiamo le stesse fonti sulla visione di quella che sarà la nostra economia nell’ultima parte dell’anno anche se ci sono pareri contrastanti sulla dimensione dell’impatto sull’economa e sui consumi.  Tuttavia mi sento di dire che parliamo, in ogni caso, di variazioni che dovrebbero essere assorbibili. Inoltre, in considerazione degli attuali tassi di raccolta, queste modifiche non dovrebbero comportare particolari interventi strutturali”. Sull’opzione aumento delle tariffe “direi che è una soluzione a cui su arriverà solo se strettamente necessario”. 

Mercato Raee e normativa Ue

Ad affrontare la questione del funzionamento del mercato delle materie prime seconde è stato, tra i tanti temi, Mattia Pellegrini, head of Unit dg env presso la Commissione europea. Se alcuni mercati, come quello dell’acciaio, funzionano “perfettamente”, ha spiegato, ci sono altri casi, come la plastica, dove invece “il riciclo è carente”. Situazione questa dovuta a un costo molto basso della produzione primaria.

Misure per promuovere uso di materie prime seconde

“In questi casi quello che si sta facendo, e che è avvenuto per la prima volta con le direttive sulle plastiche monouso, è mettere degli obiettivi di contenuto minimo di prodotto riciclato nel nuovo prodotto”, ha aggiunto  Pellegrini. ”Questo lo faremo adesso nella nuova proposta che stiamo preparando sulle batterie delle vetture elettriche, che verrà adottata a ottobre di quest’anno come parte del Green deal. E lo faremo probabilmente anche nelle nuove due proposte che adotteremo l’anno prossimo, sia sul packaging e sul fine vita delle vetture”.

Gli acquisti verdi

Un altro meccanismo per promuovere l’utilizzo di materie prime seconde, ha sottolineato Pellegrini, è “sicuramente quello degli appalti pubblici. In molte di queste normative che andremo a modificare nel corso di quest’anno e del prossimo non verrà introdotto soltanto  questo obbligo di contenuto minimo di prodotto riciclato nei nuovi prodotti. Ma addirittura obbligheremo gli stati membri, per alcuni tipi di acquisti, a utilizzare degli acquisti verdi”.

La questione end of waste

Altra questione cruciale è poi quella dell’end of waste. “Sappiamo che fino ad ora tutti gli ‘end of waste criteria’, tranne tre casi, sono stati fatti a livello nazionale o regionale”, ha sottolineato Pellegrini. “L’idea è fare un salto di qualità all’interno del piano di azione sull’economia circolare. Andremo a lanciare un processo di consultazione degli stakeholders, che partirà a breve, per identificare tutta una serie di filiere nelle quali ci sono le condizioni per stabilire degli end of waste criteria a livello europeo. Se riusciamo a stabilire end of waste criteria a livello europeo per alcuni di questi prodotti, al momento bloccati, si creerà un vero e proprio mercato della materie prime secondarie” .

“Ecocontributi per una maggiore efficacia della raccolta dei Raee”

A dare il punto di vista della distribuzione è stato Davide Rossi direttore generale di Aires. Tra i punti chiave sottolineati da Rossi per valorizzare il comparto all’interno della filiera dei Raee c’è l’aumento dell’ecocontributo. “Ci sembra che il valore generale degli econtributi sia ancora troppo basso”, ha detto. “Penso che sia necessario mettere nel sistema qualche costo in più per avere una maggiore efficacia nella raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici”, ha aggiunto.

“Risolvere forme di diseconomia”

Sulla stessa linea anche Giuseppe Piardi presidente di Assoraee.  Io condivido la necessità di un aumento dell’ecocontributo. Lo dico per il sistema in generale. Insisto molto sul fatto che va tenuto conto che la filiera ha forme di diseconomia che vanno risolte”, ha detto.

La questione degli accordi

“Poi c’è sempre questa nostra competizione con la raccolta comunale. Ci sembra che, molte volte, questi accordi siano stipulati prima con i comuni per poi dare quel che resta alla distribuzione. Ci piacerebbe che i due accordi fossero negoziati contemporaneamente”, ha concluso Rossi.


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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.