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Medsea, fondazione impegnata nella tutela degli ecosistemi marino costieri, ha radunato le aziende sarde per creare una community che abbia l’obiettivo di salvaguardare il mare e l’ambiente, fondamentali per la Sardegna, ma con il proposito più ampio di contaminare positivamente il resto del Mediterraneo con buone pratiche e modelli di sostenibilità applicabili anche al di fuori della Sardegna, come ha dichiarato Alessio Satta, presidente di Medsea. 

Futuro sostenibile e sviluppo circolare  sono stati gli argomenti trattati lo scorso venerdì 2 luglio, a Blue waves, il primo evento di riferimento per le imprese impegnate nell’economia circolare per il mare e l’ambiente.

Le aziende sarde green non sono una novità

Per alcune aziende sarde la svolta green non è una novità, come conferma Elisabetta Falchi, proprietaria di sesta generazione dell’azienda agricola Falchi: I cambiamenti climatici negli anni ’90 sembravano un fenomeno lontano”, poi è arrivata la siccità e abbiamo assistito all’inaridimento della nostra terra, allo stallo della produzione; è stata l’occasione per riflettere e per vedere le cose in prospettiva: oggi lavoriamo nel rispetto della terra, dell’acqua e delle specie animali e vegetali che le popolano”. 

Carlo Ferrari, dell’azienda agricola risicola Ferrari, afferma che l’innovazione sostenibile necessita prima di tutto di una “transizione culturale aziendale” ed è necessario formare i dipendenti e i collaboratori se si vuole che sposino un progetto di lungo respiro  e convincerci che l’obiettivo non è più aumentare i quintali prodotti per ettaro, ma rendere l’azienda sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale. 

Gli scarti della produzione per dare vita a nuovi oggetti

Il recupero degli scarti di produzione è diventata l’occasione per per dare nuova vita ad oggetti di design, come nel laboratorio in corso di Nieddittas, azienda sarda leader nella mitilicoltura che, attraverso il riutilizzo delle plastiche delle retine, crea degli oggetti di ecodesign per l’arredo urbano nell’ambito del progetto Blue lab di Medsea.

Prodotti più green per le nuove start up

Alcune aziende isolane hanno sviluppato il proprio modello di business sulla crescente domanda di mercato di prodotti più green. 

Come Edizero architecture for peace di Guspini, specializzata nella produzione di biomateriali ad alta funzionalità tecnologica che trasforma gli scarti delle materie prime come lana, sughero o canapa in materiali di bioedilizia.

A Cagliari, Sailover, ispirandosi a Uber, sta espandendo la sua flotta di barche a vela a noleggio, a bassissimo consumo, meno di un litro a viaggio, per mettere in relazione skipper e turisti che vogliono fare una gita in barca anche solo per poche ore. “In questo modo mettiamo in movimento un parco barche in Italia fermo e sottoutilizzato”, spiega Riccardo Cao, architetto e ceo di Sailover. 

Ad Alghero, Alterego surfboards produce tecnologie sportive a impatto zero, come tavole da surf in materiale 100% compostabile. Grazie a questo progetto ha vinto il riconoscimento internazionale Ispo brandnew 2021 e sta sperimentando nel 3D con la facoltà di Architettura dell’università di Cagliari. 

La diffusione dell’eco-turismo

Nell’ecoturismo, l’hotel Nascar a Santa Maria Navarrese e la Dimora diffusa Aquae Sinis a Cabras sono impegnate nell’efficientamento energetico ed idrico, nell’approvvigionamento a filiera corta e nel recupero dell’architettura ed edilizia tradizionale.

Ci sono poi quelli che ritornano, come Luisa Camoglio, medico sardo in Olanda, per mettere su un’azienda vitivinicola biologica a Sant’Antioco, denominataLa Casa di Sophia”.

L’economia circolare in Italia e Sardegna

Secondo il Rapporto sull’economia circolare in Italia 2021, a cura del Circular economy network, l’Italia è in tal senso virtuosa e si colloca al primo posto in classifica tra i cinque principali paesi europei. 

In Sardegna, certamente si sta sviluppando una nuova sensibilità e modus operandi nei modelli di produzione come in quelli di consumo”, spiega Vania Statzu, vicepresidente di Medsea. “Alcuni indicatori, come quello sulla raccolta differenziata che vede la Sardegna, secondo gli ultimi dati Ispra del 2019, seconda in Italia solo al Veneto (73% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani), ci suggeriscono che la direzione intrapresa è quella giusta ma è ancora difficile effettuare un monitoraggio complessivo a livello regionale”.

Alessio Satta, presidente della fondazione Medsea, conclude: La Sardegna offre tante possibilità per sperimentare modelli economici circolari e sostenibili che sfruttino a pieno il grande patrimonio naturale che abbiamo ereditato per riconsegnarlo alle future generazione ancora più bello e preservato e quest’approccio sta diventando un nuovo modo di essere, comunicare e fare impresa oggi: alcune realtà nazionali hanno già colto la sfida, bellissime realtà sarde innovative nascono già con questi presupposti o si ripensano completamente. Per noi di Medsea questo è un evento speciale ispirato dal manifesto per la Sardegna di Stefano Asili, uno dei migliori designer e grafici d’arte contemporanei degli ultimi decenni, recentemente scomparso. È una chiamata alle armi per tutti, sardi e non sardi, per difendere la bellezza della nostra terra, del suo ambiente e del suo paesaggio”.


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