Se ieri le famiglie americane si sono riunite a tavola per la tradizionale cena del Ringraziamento, questo significa solo una cosa: oggi, 24 novembre, è il Black Friday. Un’occasione per dare il via alle compere di Natale grazie agli sconti che vengono ormai proposti da numerosissime aziende. Mentre noi risparmiamo, però, l’ambiente paga un prezzo decisamente più alto.
Black Friday e CO2
In base alle stime della Società italiana di medicina ambientale (Sima), gli italiani che acquisteranno online e nei negozi fisici durante l’intera settimana del Black Friday contribuiranno all’immissione in atmosfera di circa 500mila di tonnellate di CO2 a livello globale, considerando sia il trasporto merci legato alle consegne dei prodotti ordinati online, sia la maggiore circolazione di autoveicoli privati. Tutto questo avrà conseguenze negative sull’inquinamento atmosferico e sul cambiamento climatico.
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L’economia dell’usato in Italia
Se non si vuole rinunciare agli acquisti, esistono però delle soluzioni meno impattanti dal punto di vista ambientale. E persino più economiche. Un esempio su tutti è quello dell’usato che, tra l’altro, è un mercato in crescita in Italia. Circa 24 milioni di italiani (il 57 per cento) hanno acquistato o venduto prodotti usati nel 2022, il 5 per cento in più rispetto al 2021.
Un risultato, questo, ancora più rilevante se si osserva il valore economico generato che, attestandosi sui 25 miliardi di euro, è cresciuto rispetto ai 18 milioni di nove anni fa. A rivelarlo è l’Osservatorio Second Hand Economy 2022 di Subito, i cui risultati sono stati presentati a Roma il 23 novembre. L’analisi, commissionata a BVA Doxa, dimostra inoltre come investire negli oggetti e nei capi di seconda mano convenga anche a chi vende, con un guadagno medio di circa mille euro a persona.
I vantaggi dell’effetto Second Hand
Lo studio Second Hand Effect 2022, commissionato a IVL, ha invece analizzato l’impatto ambientale degli acquisti effettuati su Subito. Nel 2022, sulla piattaforma, sono stati venduti circa 20 milioni di oggetti dagli utenti che hanno contribuito a un risparmio totale di 2,7 milioni di tonnellate di CO2, pari all’impronta ambientale di 374mila italiani nell’arco di un anno.
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“Scegliere l’economia dell’usato permette di fare la propria parte all’interno di un circolo virtuoso che, da un lato, regala una seconda possibilità agli oggetti e, dall’altro, riduce la nostra impronta quotidiana sull’ambiente abbattendo le emissioni di CO2 derivanti dall’acquisto di prodotti di prima mano”, commenta Giuseppe Pasceri, CEO di Subito. “Il mercato della second hand promuove il riutilizzo ed evita la produzione di rifiuti: grazie alle compravendite sulla nostra piattaforma sono state evitate oltre 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui oltre 2.500 derivanti da rifiuti elettronici”.
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