Bioplastiche nei rifiuti organici: il progetto pilota InnoDaBio

Un nuovo concept per accelerare l’idrolisi delle bioplastiche e aumentare la resa in biogas

Come ottimizzare la resa delle bioplastiche in biogas con l’obiettivo di sviluppare una tecnologia cutting edge per smaltire meglio ciò che finisce nell’umido domestico, azzerando gli sprechi e producendo nuova energia. La risposta arriva da InnoDABio, il progetto di Bts biogas realizzato insieme all’università di Padova, Etra spa e fondazione CariVerona che si propone come soluzione in grado di aprire la strada a nuove strategie ingegneristiche e biotecnologiche.

L’iniziativa punta a rivoluzionare la gestione delle bioplastiche nei rifiuti organici urbani, intervenendo laddove non sono ancora disponibili preparati enzimatici o microbiologici per il trattamento e il riciclaggio efficiente, soprattutto in contesti di digestione anaerobica.

Nuovo concept: accelerare l’idrolisi delle bioplastiche

Si tratta quindi di un nuovo concept che prevede l’abbinamento di strategie ingegneristiche e biotecnologiche per accelerare l’idrolisi delle bioplastiche, aumentare la resa in biogas negli impianti e ridurre notevolmente i costi di esercizio. Una volta selezionata la tecnologia più efficiente su scala di laboratorio, sarà sviluppato un prototipo di impianto in continuo per poter testare su scala pilota il processo di conversione del sopravaglio in biogas.

Il progetto si basa su una tecnologia innovativa di digestione anaerobica per convertire in biogas le sempre più crescenti quantità di bioplastica presenti nella frazione organica dei rifiuti solidi urbani. L’articolazione di InnoDABio mira a caratterizzare quali-quantitativamente gli oggetti presenti nei rifiuti urbani, separarli, sviluppare soluzioni enzimatiche innovative per depolimerizzare le bioplastiche end-of-life e consentirne la loro gestione efficiente tramite digestione anaerobica.

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Dagli esperimenti in laboratorio al prototipo di impianto

Grazie alla stretta collaborazione con partner industriali, il progetto si propone di trasferire conoscenze innovative direttamente alle aziende. Le bioplastiche verranno in primis quantificate e caratterizzate dal punto di vista chimico-fisico per procedere poi alla messa a punto di un metodo efficiente per la loro conversione in biogas. Il proof-of-concept innovativo verrà conseguito su scala di laboratorio andando ad ottimizzare i principali parametri di processo quali: inoculo microbiologico, adozione di specifici enzimi per accelerare la velocità di idrolisi di items in bioplastica, concentrazione di sopravaglio, pH, temperatura.

Gli esperimenti saranno condotti impiegando metodi statistici di ottimizzazione, in modo da definire il set ottimale di parametri di processo che permette di massimizzare il tasso di idrolisi delle bioplastiche. Una volta selezionata la tecnologia più efficiente su scala di laboratorio, si procederà a sviluppare un prototipo di impianto in continuo per poter testare su scala pilota il processo di conversione del sopravaglio in biometano.

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