Bioplastiche e biofertilizzanti dal recupero dei fanghi di depurazione

L'obiettivo del progetto Circular biocarbon che coinvolge Gruppo CAP

sostenibilità biofertilizzantiMaterie prime seconde da fanghi di depurazione e da frazione umida dei rifiuti per produrre bioplastiche e biofertilizzanti. E’ questo l’obiettivo del progetto internazionale Circular biocarbon a cui hanno aderito la bio piattaforma di Sesto San Giovanni  di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e un impianto simile a Saragozza in Spagna.

Si tratta di un finanziamento totale di ben 23milioni di euro, finanziati dal consorzio pubblico-privato BBI-JU, composto dall’Unione Europea e da aziende e istituti di ricerca di vari Paesi europei finalizzato all’applicazione di tecnologie e processi per il recupero di materie prime seconde.

Il processo per recuperare le materie prime seconde dalla biopiattaforma

Il progetto prevede u primo ano di studi a seguito del quale entrerà in funzione idealmente entro il 2024 la produzione di un biopolimero, il polidrossialcanonato o PHA, da impiegare per la produzione di bioplastiche prive di petrolio e biodegradabili, sia di un minerale, la struvite, fondamentale per la produzione di biofertilizzanti.

Il PHA verrà poi conferito a Novamont, nell’ambito di una partnership pluriennale iniziata nel 2018. La struvite sarà indirizzata all’azienda francese Agro Innovation International per la produzione di fertilizzanti con proprietà biostimolanti.

L’iniziativa è partita un anno fa e ha visto validare la tecnologia già esistente per il trattamento dei fanghi di depurazione e della FORSU (la frazione umida dei rifiuti).

“Queste tecnologie e questi processi si sposano perfettamente con l’idea che ha portato Gruppo CAP a realizzare la BioPiattaforma, primo esempio di sinergia industriale a emissioni zero“, spiega Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP in una nota. “L’innovativo impianto integra infatti termovalorizzatore e depuratore, e consente in questo modo di trattare fanghi da depurazione e FORSU da cui estrarre preziose materie prime seconde che, grazie alle sinergie industriali che abbiamo costruito nel corso degli anni, possono trovare impiego immediato, chiudendo il cerchio dell’intero processo circolare”.


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