Numeri incoraggianti quelli della relazione sull’attività 2021 del Consorzio Biorepack, presentata a Milano il 30 maggio, all’Assemblea annuale dei soci.
I numeri del Consorzio
Le imprese consorziate sono aumentate da sei a 202 in poco più di un anno, sono 330 gli organismi convenzionati, per un totale di 3.706 Comuni serviti. Sono pari a 38.400 le tonnellate di imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile riciclate organicamente, ovvero più della metà degli imballaggi immessi sul mercato nello stesso periodo (74mila tonnellate).
Nel corso del 2021, sono stati riconosciuti corrispettivi economici ai convenzionati pari a 7,5 milioni di euro, grazie al contributo ambientale obbligatorio degli imballaggi in bioplastica.
“Questi numeri, dopo appena un anno dalla nascita di Biorepack”, ha commentato il presidente Marco Versari, “dimostrano quanto sia stato importante aver creato questo nuovo consorzio all’interno del sistema Conai per garantire un trattamento corretto all’innovativo comparto delle bioplastiche compostabili. In particolare, va salutato con soddisfazione il fatto che il dato sulla quantità di imballaggi riciclati rispetto all’immesso al consumo sia già oggi superiore rispetto all’obiettivo minimo di legge previsto per il 2025 (pari al 50%) e assai vicino a quel 55% fissato per il 2030”.
Mezzogiorno indietro nelle convenzioni
Duecento nove organismi convenzionati sono rappresentati da Comuni, altri 102 sono soggetti gestori deputati alla raccolta dell’umido urbano, dieci sono enti di governo del servizio rifiuti e nove sono gestori di impianti di trasferenza o di riciclo organico.
I Comuni finora coperti dalle convenzioni firmate con Biorepack arrivano al 79% del totale nel Nord Est, al 50% nel Nord Ovest e al 49% al Centro. Nel Sud e Isole, la copertura è rispettivamente del 29% e 14%. Al 31 dicembre 2021 avevano fatto richiesta di convenzionamento il 67% dei capoluoghi di provincia.
Le iniziative di sensibilizzazione
Biorepack ha sviluppato diverse attività di sensibilizzazione e iniziative di ricerca e sviluppo, come con l’università di Bologna, con l’obiettivo di determinare la quantità di bioplastiche effettivamente inviata al trattamento. Inoltre, ha aderito allo studio del think tank The European house Ambrosetti per presentare lo stato dell’arte del riciclo in Italia e promuovere lo sviluppo di soluzioni innovative.
La lotta all’illegalità
Durante il 2021, Biorepack ha sviluppato sinergie con Assobioplastiche per contrastare l’illegalità nel settore, che oltre a procurare danni all’ambiente, ne arreca in termini di concorrenza sleale. Grazie a questa collaborazione sono avvenuti diversi sequestri.
Importante anche l’attività svolta per prevenire gli errori nella fase di conferimento in raccolta differenziata, agevolata dall’etichettatura ambientale per far riconoscere il più facilmente possibile ai cittadini gli imballaggi in bioplastica compostabile. A questo scopo, avviata la collaborazione con Conai per definire le Linee guida sull’etichettatura degli imballaggi.
“Un anno fa, afferma in conclusione Versari, Biorepack era un progetto pieno di entusiasmo e di obiettivi ambiziosi. Oggi ci presentiamo con numeri positivi e attività concrete. Sappiamo bene che si tratta solo di un punto di partenza. Ma abbiamo la volontà di progredire insieme ai cittadini, alle istituzioni nazionali e locali, alle aziende che raccolgono, agli impianti che riciclano, al mondo accademico e della ricerca, alle Ong. Sempre pronti al confronto per progredire, mai alla polemica per distruggere”.
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