All’ultimo bando per lo sviluppo del biometano, previsto nel Pnrr, sono stati ammessi 139 progetti per una capacità produttiva totale superiore a 62.330 smc/h, pari a circa 500 milioni di mc l’anno: “Un percorso non privo di difficoltà, che, dopo i ritardi accumulati nei primi due bandi dei mesi scorsi, registra oggi una maggiore partecipazione delle aziende, grazie soprattutto agli interventi normativi più recenti che hanno conferito al settore una cornice favorevole agli investimenti”. È il commento della Piattaforma tecnologica nazionale del biometano, coordinata dal Consorzio italiano compostatori (Cic) e dal Consorzio italiano biogas (Cib), intervenuta sul tema nell’ambito di Ecomondo.
L’evento ha posto in evidenza, in particolare, il ruolo cruciale delle infrastrutture e dei processi burocratici all’effettiva realizzazione degli impianti per la produzione di biometano, con un focus sulle iniziative per lo sviluppo del settore, dai bandi Pnrr alle traiettorie del Pniec.
600 milioni di metri cubi di biometano agricolo: i numeri in Italia
Secondo i dati del Cib, il settore agricolo si conferma un importante motore del settore. Nel 2023 la produzione di biometano da impianti agricoli è stata infatti di circa 600 milioni di metri cubi e al 2030 si potrà raggiungere oltre 6 miliardi di metri cubi. In base alle proiezioni del Cic, l’Italia ha prodotto nel 2023 circa 220 milioni di metri cubi di biometano dai rifiuti organici. Per garantire un flusso regolare verso gli impianti di digestione anaerobica, il Consorzio è sottolinea la necessità di “incrementare la raccolta differenziata di questa frazione che, in alcune aree d’Italia, è ancora assente o insufficiente nonostante l’obbligo già in vigore dal 2022”. Le prospettive puntano a quantitativi massimi raggiungibili dal rifiuto organico intorno ai 370 milioni di metri cubi/anno al termine del biennio 2024-25.
Al convegno, insieme ai rappresentanti del Cic e del CIB, ha preso parte Paolo Arrigoni, presidente del Gse. Il gestore riveste tra l’altro un ruolo importante nello sviluppo del biometano in Italia tramite due strumenti: il Dm 2018 e il Dm 2022: “Con il primo, con 170 impianti qualificati, che a regime garantiranno una produttività annua di oltre un miliardo di Smc, tutti destinati al settore dei trasporti, nel 2023, grazie agli impianti già entrati in esercizio, la produzione di biometano ha raggiunto i 332 milioni di Smc, sestuplicando il valore del 2019 di circa 51,7 milioni di Smc” ha illustrato Arrigoni. La seconda misura di stimolo, prevista dal Pnrr, ha visto con le prime quattro procedure competitive l’ammissione di 278 progettualità, per una producibilità totale di altri 1,1 miliardi di Smc/anno, destinati per il 15% ai trasporti e per l’85% agli usi industriali. L’apertura della quinta procedura è prevista per il prossimo 18 novembre.
5 miliardi di mc di biometano entro il 2030
Il percorso tracciato a livello continentale, che mira a 35 miliardi di mc di biometano in Europa entro il 2030, si riflette anche nella catena di valore del nostro Paese. Il Pnrr prevede infatti, entro il 2026, ulteriori 2,3 miliardi di smc di biometano attraverso la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione di una parte di quelli esistenti, a cui si aggiunge la linea indicata dal Pniec che vede un target di produzione di 5 miliardi di mc di biometano entro il 2030.
In tale contesto, un ruolo cruciale sarà giocato dalle infrastrutture: “Investire nel miglioramento delle reti significa anche garantire maggiore sicurezza e flessibilità al sistema energetico italiano, contribuendo alla riduzione delle emissioni e all’autonomia energetica del Paese” si legge nella nota stampa. In particolare, la Piattaforma auspica un ulteriore potenziamento delle infrastrutture di distribuzione per accogliere il biometano prodotto localmente, soprattutto nelle aree rurali, dove si concentra gran parte della produzione: “Un’infrastruttura più capillare permetterebbe di immettere il biometano nelle reti di distribuzione nazionali, facilitando l’accesso al mercato e riducendo i costi logistici per i produttori”.
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