Non solo Green deal. L’Italia oltre a ricevere importanti fondi dall’Europa per investimenti nell’ambiente ne versa anche altrettanti, se non di più, per le sue inadempienze spesso di carattere ambientale. Inquinamento da acque reflue in primis ma anche mala gestione dei rifiuti e cittadelle della mondezza piene di ecoballe.
Oggi paghiamo altri 22 milioni di euro alla Commissione europea in quanto è scattata la dodicesima semestralità della sentenza con la quale la Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Italia per la gestione dei rifiuti in Campania “nel silenzio generale” denuncia in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali italiani.
Una somma che con quella già saldata a Bruxelles fa arrivare a circa 280 milioni gli euro pagati dai cittadini italiani per questo genere di infrazioni.
Le cittadelle che nascondono le ecoballe
“Da venti anni 4 milioni di ecoballe, corrispondenti a più di cinque milioni di tonnellate di rifiuti, sono stipate in delle vere e proprie cittadelle della mondezza ubicate tra la provincia di Caserta e quella di Napoli” rimarca Iervolino.
“Esiste poi un’altra inadempienza presente all’interno della sentenza della Cgue contro l’Italia che riguarda la mancata autosufficienza a livello impiantistico della regione Campania, infatti senza l’esportazione dei rifiuti fuori Regione avremmo scene molto simili a quelle viste negli anni novanta e duemila. Su tutto questo lo scorso marzo insieme alla deputata Rossella Muroni di FacciamoEco abbiamo depositato una interrogazione al Ministro della Transizione ecologica. Ad oggi non abbiamo avuto risposta e nel silenzio più totale dei media il nostro Paese continua a pagare salato anche in termini di spreco di risorse pubbliche e mancata tutela dei diritti alla salute“, conclude.
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