A fronte dei disagi causati dalla diffusione del Covid-19, la raccolta degli Pfu (Pneumatici fuori uso) secondo il rapporto 2020 di Ecopneus, società consortile per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei pneumatici, ha mantenuto l’attività di ritiro costante agli operatori, anche durante il periodo di chiusura diffusa. Un dato che ha consolidato le proiezioni di settembre del 2020.
I numeri del rapporto 2020 di Ecopneus
Nel 2020 Ecopneus ha raccolto 189.569 tonnellate di Pfu a fronte di 66.000 richieste da parte degli oltre 21.000 gommisti aderenti, il 96% di quelli immessi nel mercato durante il periodo di riferimento. Il valore è importante perché, a fronte di un calo per la pandemia del 20% e la contrazione delle risorse economiche derivanti dal contributo ambientale che supporta il sistema, Ecopneus ha mantenuto i consueti livelli di prestazione grazie alla gestione efficiente delle risorse economiche, l’utilizzo dell’avanzo di gestione del 2019 e andando a diminuire le giacenze degli Pfu presenti presso gli operatori e derivanti principalmente dai flussi irregolari degli pneumatici che entrano nel nostro Paese privi della documentazione fiscale.
Le prospettive per la raccolta degli pneumatici per il 2021
Al 15 gennaio scorso risulta raccolta anche la parte residua del 2020. Il direttore generale di Ecopneus, Giovanni Corbetta, spiega il lavoro fatto lo scorso anno e le previsioni per l’anno appena iniziato: “Il 2021 è partito infatti sin dai primi giorni con anche maggior sollecitudine di quella con cui abbiamo chiuso il 2020 e che ci ha permesso di raggiungere risultati soddisfacenti nonostante il contesto critico che il Paese ha vissuto. Abbiamo messo in campo un importante sforzo gestionale per assicurare la raccolta degli pneumatici fuori uso presso gli operatori, costantemente tutto l’anno anche durante il lockdown, in tutte le province italiane dalle località montane alle isole minori e ponendo maggiore attenzione anche ai piccoli centri di ricambio che generano modeste quantità di Pfu, dove la raccolta è più onerosa in termini di costi e logistica. Oltre il 70% dei nostri interventi di raccolta viene infatti effettuato presso esercizi di piccole e medie dimensioni, dove vengono prelevati meno di 300 pezzi per intervento”.
A fine 2020, inoltre, un provvedimento della direzione generale Economia circolare del ministero dell’Ambiente ha posto, dal 1° gennaio 2021, l’obbligo ai soggetti autorizzati come Ecopneus di raccogliere una quota aggiuntiva degli Pfu del 15% rispetto ai target di riferimento, intervenendo sull’annosa questione degli “extra-quantitativi” degli pneumatici fuori uso non prelevati rispetto agli obiettivi di raccolta dei soggetti responsabili. Un fenomeno che inficia il meccanismo della raccolta e causa stoccaggi eccessivi degli Pfu presso i gommisti.
Grazie al provvedimento emesso, nei prossimi mesi la situazione di attuale congestione di molti punti di sostituzione pneumatici andrà progressivamente ad alleviarsi e risolversi; resta però più che mai attuale l’imperativo di arrivare ad un sistema di tracciamento e controllo che permetta di combattere l’ingresso irregolare degli pneumatici nel mercato nazionale.
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