Con l’incedere dell’inquinamento, dell’esaurimento delle risorse naturali e degli effetti avversi del cambiamento climatico, ogni Paese si trova ad affrontare sfide sempre più difficili. Per promuovere pratiche che riducano l’uso di energia, migliorino la qualità dell’acqua e dell’aria che respiriamo, il 18 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale del riciclo, un’iniziativa volta a sensibilizzare sull’importanza dell’economia circolare e dell’uso consapevole delle risorse, promuovendo pratiche sostenibili per ridurre i rifiuti e proteggere l’ambiente, ma anche a stimolare la cooperazione internazionale.

L’evento promuove il dialogo tra organizzazioni e governi, invita le persone a modificare le proprie abitudini di consumo affinché ognuno di noi possa fare davvero la differenza. Il Global recycling day è stato istituito per la prima volta nel 2018 dalla Global recycling foundation, l’organizzazione non-profit che mira a promuovere l’importanza del riciclo a supportare lo sviluppo sostenibile. La giornata, riconosciuta dalle Nazioni Unite, è divenuta un evento annuale che incoraggia la consapevolezza dell’impatto dei rifiuti sull’ambiente, ad agire per proteggere il Pianeta per le generazioni future.
Dai rifiuti al ritorno delle materie prime seconde nell’economia
In un sistema di riciclo circolare, che abbraccia la raccolta dei rifiuti fino al ritorno dei materiali secondari nell’economia, è necessario mantenere l’attenzione sull’affrontare gli aspetti qualitativi e garantire il valore delle risorse nei rifiuti raccolti. Infatti, il recupero di buona qualità è una condizione necessaria per lo sviluppo dei mercati delle materie prime seconde. Questi mercati secondari sono il meccanismo per garantire che gli sforzi investiti nelle operazioni di gestione dei rifiuti siano compensati dal pieno utilizzo di materiali riciclabili in nuovi processi di produzione.
Un materiale riciclato di alta qualità, aumenta la fiducia dei produttori nelle materie prime seconde; consente di ottenere prezzi competitivi che aiutano a finanziare sistemi di riciclo di fascia alta; contribuisce inoltre alla chiusura dei cicli dei materiali, che è uno degli obiettivi fondamentali dell’economia circolare. Questa attenzione alla qualità del riciclo è riconosciuta dalla legislazione UE che introduce il principio “chi inquina paga” e la “responsabilità estesa del produttore”. Il fondamento della gestione dei rifiuti nell’UE è la gerarchia dei rifiuti in cinque fasi che stabilisce un ordine di preferenza per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Tra gli obiettivi che pone la direttiva, entro il 2025, si attende che la preparazione per il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti urbani dovranno essere aumentati ad un minimo del 55%, 60% e 65% in peso rispettivamente entro il 2025, 2030 e 2035.
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Misurare la qualità del riciclo ottimizzando l’intero sistema
La politica sui rifiuti dell’UE, guidata dalla direttiva quadro e dai suoi obiettivi vincolanti, si è tradizionalmente concentrata sull’aumento della raccolta differenziata dei materiali di scarto per riciclarli. È questo un valido approccio per migliorare la gestione dei rifiuti, con circa la metà dei rifiuti generati riciclati, e per creare una spinta all’offerta di materiali riciclabili nei mercati secondari. Tuttavia, secondo una recente analisi dell’European Environment Agency (Eea), negli ultimi anni le quote di riciclo dei principali flussi di rifiuti sono rimaste stagnanti. Il riciclo di alta qualità va oltre la valutazione delle proprietà tecniche dei materiali riciclati. Significa ottimizzare l’intero sistema, aumentandone l’efficienza nella cattura dei materiali riciclabili, utilizzando tecnologie all’avanguardia per preservare la funzionalità dei materiali e garantire che i materiali secondari trovino la loro strada in nuovi prodotti.
Ogni opzione di riciclo di alta qualità deve però essere realizzata senza generare impatti ambientali significativi. Pertanto, massimizzare i benefici ambientali durante l’intera catena del valore deve essere un fattore di alta qualità. L’Eea individua le misure per aumentare la qualità del riciclo, tra cui: evitare sistemi di raccolta misti, investire in tecnologie di selezione efficaci come la selezione ottica e utilizzare mercati per i materiali secondari, per incanalare i materiali riciclabili in nuovi prodotti. Uno studio di caso per le bottiglie in Pet mostra che la qualità più elevata si ottiene in un sistema a circuito chiuso in cui il materiale viene raccolto tramite schemi di deposito-rimborso e riciclato nuovamente in bottiglie. Tuttavia, fa notare l’European Environment Agency, altri flussi di materiali possono presentare diverse modalità ottimali poiché il riciclo di alta qualità dipende anche da ciascun flusso esistente tra il materiale e il prodotto.
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Cosa possiamo fare per incoraggiare il riciclo? Buone pratiche
Ma come dovremmo comportarci quotidianamente, e non solo il 18 marzo? Innanzitutto, la parola d’ordine è riutilizzare: dare una seconda vita alle cose riparandole, trasformandole o scambiandole. Poi, ridurre i consumi: dare priorità alla sostenibilità, riparare invece di buttare via. Ci sono molti modi per contribuire a ridurre la produzione di rifiuti. E ancora, separare efficacemente i rifiuti: carta, cartone, plastica, vetro, metallo per rendere il processo più semplice e qualitativo.
Impegnarsi nel riciclo, e incoraggiarlo, ha impatti positivi su diversi fattori:
- cambiamento climatico: ridurre la domanda di materie prime vergini significa evitare processi di estrazione e trasformazione ad alta intensità energetica; riducendo nuova produzione si producono minori emissioni legate ai processi industriali;
- tutela della biodiversità: limitare l’estrazione di nuove materie prime riduce l’impatto diretto sugli ecosistemi;
- cambiamento dell’uso del suolo: la domanda di materie prime porta spesso alla conversione di terreni naturali in aree di estrazione o produzione (piantagioni, miniere, etc.); il riciclo riduce questa necessità;
- utilizzo di acqua dolce: l’estrazione e la lavorazione delle materie prime consumano grandi quantità di risorsa idrica; il riciclo può ridurre significativamente questo consumo;
- inquinamento chimico: molti materiali non riciclati finiscono in natura, dove la loro degradazione rilascia sostanze tossiche (metalli pesanti, microplastiche, etc.); incoraggiando il riciclo ed evitando le discariche, si riduce la generazione di questo rifiuto finale.
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