15mila green jobs nel settore italiano del biowaste

Presentato a Roma il quinto volume della collana Organic Biorecycling a cura del Consorzio Italiano Compostatori

La filiera del biowaste, in Italia, dà lavoro a quasi 15mila addetti, di cui 4.368 nel settore dei rifiuti a matrice organica e 10.008 nell’ambito delle attività di raccolta e trasporto degli stessi. Il lavoro di queste persone ha consentito, solo nel 2022, di trattare 8,35 milioni di tonnellate di rifiuti organici in 357 impianti di tutto il Paese.

Sono solo alcune delle cifre riportate dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC) all’interno del quinto volume della collana Organic Biorecycling, intitolato “La filiera del biowaste che produce materia, energia e occupazione”. Il libro, edito da Edizioni Ambiente, è stato presentato il 26 settembre a Roma.

CIC, biowaste
Il nuovo libro del CIC

È curato dal direttore generale del CIC, Massimo Centemero, in collaborazione con Elisabetta Bottazzoli e Alberto Confalonieri, e ha l’obiettivo di inquadrare il ruolo della filiera del biowaste nella transizione del nostro Paese verso un modello di economia circolare.

Il focus sull’obiettivo 8 dell’Agenda 2030

“Questo volume, così come il precedente, è stato scritto seguendo la roadmap degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”, spiega Massimo Centemero. “In particolare, quest’anno ci siamo focalizzati sull’obiettivo 8 dell’Agenda 2030, che incentiva una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile volta a ottenere nel Paese uno scenario occupazionale ampio, produttivo e che, soprattutto, assicuri un lavoro dignitoso per tutti”.

L’importante ruolo del compost

Insieme al numero di addetti, è in aumento anche il numero di impianti integrati, che prevedono cioè la produzione congiunta di compost e di biometano nello stesso sito produttivo: “L’uso del compost, essendo ricco di elementi nutritivi, comporta benefici in termini di minori emissioni: limita l’utilizzo di fertilizzanti di sintesi, assicura una migliore lavorabilità del suolo e ne garantisce una maggiore capacità di ritenzione idrica. Insomma, anche nel presente volume vogliamo sottolineare che il riciclo di materia è la forma più intelligente di conservazione dell’energia”, aggiunge Centemero.

Leggi anche: 1,9 milioni di tonnellate di compost dal riciclo organico degli imballaggi in bioplastica

Le iniziative del Centro Studi CIC e dell’Osservatorio Bioriciclo

L’evento ha rappresentato anche l’occasione per celebrare il ventesimo anniversario del marchio Compost di Qualità CIC e premiare l’impegno di alcune delle aziende che ne hanno incarnato i valori: Biofactory Spa, Azienda Agricola Allevi Srl, Enomondo Srl, Siena Ambiente Spa, Tecnogarden Service Srl, S.E.S.A. Spa.

CIC, biowaste
Lella Miccolis (presidente CIC) e Massimo Centemero (direttore CIC) con i rappresentanti di Biofactory Spa, Azienda Agricola Allevi Srl, Enomondo Srl, Siena Ambiente Spa, Tecnogarden Service Srl, S.E.S.A. Spa, Alia Servizi Ambientali Spa.

Nei prossimi mesi, il CIC e il suo Centro Studi, nato nel 2024, continueranno a offrire percorsi formativi, report aggiornati, e campagne di sensibilizzazione. Il neonato Osservatorio Bioriciclo, strumento promosso dalla collaborazione tra CIC e Consorzio Biorepack, sarà impegnato a diffondere le buone pratiche di raccolta differenziata e riciclo del rifiuto organico e delle plastiche biodegradabili e compostabili.


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