Riutilizzare e dare nuova vita ai prodotti anche ai fanghi di depurazione per fini energetici. In Australia è stato presentato il primo progetto per produrre biometano dal trattamento delle acque reflue da immettere direttamente nella rete del gas.
L’Agenzia australiana per le energie rinnovabili (Arena) ha sovvenzionato con 5,9 milioni la produzione di biometano che avverrà presso l’impianto di trattamento delle acque reflue di Malabar, a sud di Sydney. Il costo complessivo ammonta a 14 milioni di dollari.
Dopo essere stato prodotto, verrà successivamente immesso nella rete di distribuzione del gas del New South Wales che serve 1,4 milioni di utenti.
Il processo di produzione
Il processo di upgrade del biogas, che si ottiene attraverso un impianto di digestione anaerobica, permette di rimuovere i gas diversi dal metano, l’anidride carbonica e i contaminanti delle acque reflue, così che vengano soddisfatti gli standard propri del gas australiano per essere immesso in rete.
Tutti i potenziali benefici
L’impianto sarà completato nel terzo trimestre del 2022 e grazie al primo flusso di biometano che andrà in rete, sarà evitata l’emissione di almeno cinque mila tonnellate di CO2 all’anno. Queste potrebbero arrivare a 11mila tonnellate annue imprimendo un’accelerazione alla riduzione di emissioni del Governo Nsw, che mira a ridurle del 35% entro il 2030 rispetto a quelle del 2005.
Il Governo australiano nel 2021 ha stilato una Bioenergy Roadmap, secondo cui il settore delle bioenergie potrebbe contribuire a creare 26mila posti di lavoro, ridurre del 9% le emissioni e diminuire del 6% i rifiuti in discarica, nonché generare 10 miliardi di dollari in più di Pil l’anno.
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