Rinnovabili importante lavorare sugli aspetti regolatori

L'Ispra al lavoro per linee guida sui Sia e Via specifiche per ogni tipo di fonte energetica

Fare il punto sulle energie rinnovabili guardando alle sfide regolatorie che le investono. Questo il focus del convegno “Le rinnovabili. Un’opportunità da regolare e governare” che si è svolto oggi a Roma presso Montecitorio.
Un impegno che  secondo quanto esprime la Viceministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava si tratta di un “lavoro complesso” e come tale da affrontare insieme ai diversi comparti anche industriali.
“La strategia vincente è un equo bilanciamento al contributo alla decarbonizzazione, ma è impensabile avere 100% rinnovabili in un paese manifatturiero come il nostro”.
Insomma la competitività al centro della transizione in quanto “deve essere un’opportunità di sviluppo per l’Italia non un freno” incalza Nazario Pagano, presidente Commissione Affari Istituzionali, Presidenza del Consiglio e Interni. Ma per riuscirci “dobbiamo lavorare con pragmatismo. É nostra responsabilità accompagnare questo percorso con visione e determinazione” aggiunge.

 

 

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In questo contesto un’attenzione va al Decreto aree idonee, in quanto ”Serve documento aree idonee. Non, non idonee” sottolineando come sia necessario che “le regioni abbiano dei paletti dove muoversi” chiarisce Luciano Di Tizio presidente WWF Italia, ETS.
Un contesto che rende sempre più urgente “una legge sul clima”.

I costi delle rinnovabili vs costo ambientale

Sul tema costi rinnovabili, sollevato in parte da Gava che ha menzionato come serve effettuare un “bilanciamento tra costi e risparmi”, riferendosi all’impegno di importanti investimenti nella rete che le rinnovabili richiedono.
Su questo Di Tizio torna ricordando come i costi della transizione ecologica siano comunque inferiori al costo ambientale che rischiamo di pagare.

Un sistema organico per migliorare i vincoli del Via

La concessione della Via è un altro nodo degli impianti di rinnovabili sia per le tempistiche che per la difficoltà a volte a vedere approdare i progetti. “Spesso la documentazione tecnica dei proponenti fornita è carente” spiega Stefano La Porta, Ispra. “Il che non ci facilita nella valutarla, quindi abbiamo elaborato uno strumento di linee guida come Ispra che ci permetterà di avere delle Sia (Studio di impatto ambientale n.d.r.) complete con meno richieste di integrazioni e più efficienza complessiva”.

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Serve inoltre informatizzazione e digitalizzare i Via. “Su quest’altro lavoro” annuncia La Porta il lavoro dell’Ispra è elaborare dei sistemi di domande Via digitali studiati appositamente sulle diverse fonti energetiche degli impianti “Abbiamo iniziato con agrivoltaico e fotovoltaico”. Elemento innovativo che è previsto per ogni tipo di fonte e energetica. “anche eolico off-shore e on-shore“. Così auspica, La Porta sarà possibile velocizzare e migliorare le performance di validazione delle domande.

Comparto quello dell’eolico off shore che, per riprendere la sfida della sostenibilità e della competitività, mette in evidenza le opportunità date a imprese con sviluppi progettuali anche dell’export e dai green jobs.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.