- L’80 per cento dei cittadini italiani conosce le energie rinnovabili, secondo una ricerca condotta da Ipsos per conto di Anter.
- Il 48 per cento crede che sia la direzione in cui muoversi per il futuro.
- Pochi sanno però come investire nell’autoproduzione di energia pulita.
Otto italiani su dieci conoscono le energie rinnovabili. Il 13 per cento le identifica tutte con precisione – percentuale che è quasi raddoppiata rispetto al gennaio 2021 –; il 77 per cento ne identifica una buona parte; solo il 10 fa molta confusione tra fonti green e fossili. È quanto emerge dalla ricerca “Italiani ed energie rinnovabili”, realizzata da Ipsos per conto di Anter e presentata a Milano il 22 dicembre.
Il caro energia preoccupa molte famiglie
L’indagine ha coinvolto un campione di mille individui maggiorenni. Il 56 per cento ha notato un impegno più concreto da parte del mondo politico e istituzionale nel percorso di transizione energetica, e per il 48 per cento le rinnovabili rappresentano il futuro. Una percentuale simile – il 46 per cento – ritiene che il problema più serio che bisognerà affrontare nei prossimi mesi sia il caro energia.
La sicurezza energetica e la tutela climatica sono collegate
“Se da una parte questa situazione induce a cercare soluzioni ai problemi più contingenti, dall’altra è sempre più evidente quanto tutti gli accadimenti siano collegati tra loro, in un mondo interconnesso. Le persone stanno quindi maturando la consapevolezza, e l’auspicio, che i temi vengano affrontati con uno sguardo globale e di lungo periodo”, ha dichiarato il professor Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos.
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Serve anche una transizione culturale
Molti cittadini sono interessati alla possibilità di autoproduzione dell’energia, ma pochi sanno come procedere. Non a caso, il ruolo della scuola e dell’informazione viene tenuto in grande considerazione. Con il “Manifesto per l’ambiente”, ANTER ha avviato un’azione di coinvolgimento di individui, aziende e istituzioni nel portare avanti azioni concrete per la vivibilità del Pianeta: fra i punti del decalogo c’è proprio la necessità di promuovere la transizione culturale per agevolare, sostenere e accompagnare quella ecologica ed energetica.
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