La Corte Costituzionale ha accolto l’impugnazione della prima legge della Regione Sardegna in materia di aree idonee per le fonti rinnovabili. Una decisione che secondo ANIE Rinnovabili conferma l’incompatibilità della normativa regionale con i principi introdotti dal decreto legislativo di recepimento della Renewable Energy Directive II, essenziali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
“Accogliamo con favore la pronuncia della Corte Costituzionale, che conferma la necessità di un quadro normativo chiaro, univoco, trasparente e conforme alla legislazione nazionale ed europea in materia di transizione energetica” ha dichiarato Andrea Cristini, presidente di ANIE Rinnovabili. “Normative locali non coordinate con i principi nazionali, come quella bocciata dalla Corte, non solo ostacolano il percorso di decarbonizzazione del Paese, ma bloccano investimenti strategici per il territorio, rallentando la crescita della filiera italiana delle rinnovabili e penalizzando le imprese locali con ripercussioni rilevanti anche sulle opportunità di lavoro nell’isola.”
Ora resta da attendere cosa deciderà il Consiglio dei Ministri.
“L’Italia ha l’opportunità di diventare un hub strategico per le energie rinnovabili, ma questo può avvenire solo se si garantisce certezza normativa e coerenza con le politiche nazionali ed europee. Continueremo a lavorare affinché il settore possa crescere senza ostacoli ingiustificati, favorendo nuove opportunità occupazionali e sviluppo per tutto il territorio, inclusa la Sardegna,” ha concluso Cristini.
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