La diffusione del fotovoltaico distribuito ha subito un’accelerazione. Nel 2022, gli impianti fotovoltaici di piccola taglia per il settore residenziale e commerciale hanno rappresentato il 48 per cento delle nuove installazioni a livello globale. Una percentuale da record che, in base alle stime dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), crescerà ulteriormente nei prossimi due anni, fino a raggiungere 140 GW nel 2024 (+30 per cento rispetto al 2022).
Il fotovoltaico in Europa e nel resto del mondo
L’Australia è il Paese che vanta il maggior numero pro capite di pannelli solari sui tetti, come spiegano gli analisti Emi Bertoli, Vida Rozite e Kartik Veerakumar in un’analisi pubblicata il 25 luglio nell’ambito della Digital Demand-Driven Electricity Networks (3DEN) Initiative.
Con installazioni per oltre il 30 per cento delle abitazioni, la capacità totale nella “terra dei canguri” ha raggiunto i 19 GW nel 2022. I 3 GW che si aggiungeranno solo quest’anno andranno a rifornire altre 650mila case, il 6 per cento dell’intera popolazione. Altri 30 GW saranno installati entro il 2030. Anche l’Unione europea ha installato più di 23 GW di moduli fotovoltaici sui tetti nel 2022. L’India, che ha obiettivi ambiziosi per il 2030, dispone attualmente di 16 GW. Il Brasile ne ha quasi 17.
I vantaggi dell’energia solare
Per arrivare a raggiungere la neutralità climatica nel 2050, stando all’IEA, il numero di edifici dotati di pannelli solari dovrà passare, a livello internazionale, dai 25 milioni del 2020 a 100 milioni nel 2030, fino a 240 milioni nel 2050. Un’opportunità unica, secondo l’Agenzia, che garantirà nuovi posti di lavoro, una notevole riduzione delle emissioni di gas serra, una serie di vantaggi economici per gli utenti e una maggiore stabilità delle reti elettriche.
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Il ruolo della tecnologia
Quali sono, però, gli ostacoli da superare lungo il percorso? Prima di tutto, il fotovoltaico distribuito richiede strumenti di monitoraggio particolarmente sofisticati, per determinare quanta energia elettrica viene prodotta e consumata, anche sulla base delle condizioni meteorologiche. Il monitoraggio però è fondamentale per evitare che le reti subiscano dei sovraccarichi, o che anche gli utenti privi di pannelli fotovoltaici si trovino a pagare i costi di manutenzione del sistema.
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Ecco perché, in quest’ottica, il digitale e la tecnologia giocheranno un ruolo fondamentale. Per esempio, permettendo di programmare la ricarica dei veicoli elettrici nei momenti in cui c’è un eccesso di energia immessa in rete. Altri strumenti utili sono la creazione di database online a cui possano avere accesso tutti i consumatori, anche tramite app, e gli smart inverter che, oltre a convertire la corrente continua in corrente alternata, possono raccogliere dati preziosi e interagire con la rete aumentandone la stabilità. Grazie al loro utilizzo, secondo uno studio californiano, si potrebbero risparmiare 1,4 miliardi di dollari l’anno.
A giocare un ruolo sempre più importante saranno anche i sistemi di smart metering, che consentono la telelettura e telegestione dei contatori. Oltre a ridurre i costi delle operazioni di gestione del contratto, questi sistemi aiutano gli utenti a tenere sotto controllo i consumi di energia, promuovendo l’efficienza energetica e l’uso razionale delle risorse. Inoltre, garantiscono una migliore gestione della rete e una migliore individuazione delle perdite tecniche e commerciali.
Le responsabilità della politica
Fatta questa premessa, va detto che l’intervento della politica sarà indispensabile, sia tramite nuove regolamentazioni, sia attraverso incentivi finanziari. I governi possono incoraggiare una pianificazione più coordinata tra gli operatori dei sistemi di trasmissione e le società di distribuzione, elementi fondamentali per integrare quote più elevate di fotovoltaico distribuito. Questo faciliterebbe la pianificazione integrata del settore dell’energia, e la conseguente disponibilità di un maggior numero di dati in tempo reale. Infine, i decisori politici sono chiamati anche a promuovere modelli di business innovativi, che consentano la diffusione di realtà come le comunità energetiche.
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