Friuli Venezia Giulia un disegno di legge che guarda alla transizione energetica

Il commento Veronica Pitea, presidente di ACEPER, Associazione dei consumatori e produttori di energie rinnovabili

Il Friuli Venezia Giulia ha approvato un disegno di legge che regola l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, con l’intento di promuovere l’energia pulita e indipendente. Un esempio di cooperazione tra territori e sviluppo delle rinnovabili.

Veronica Pitea, Presidente di ACEPER
Veronica Pitea, presidente di ACEPER

La posizione del Friuli Venezia Giulia si distingue per la sua apertura al dialogo” dichiara in una nota Veronica Pitea, presidente di ACEPER, Associazione dei consumatori e produttori di energie rinnovabili. “Nonostante le critiche, vi è la consapevolezza dell’importanza di garantire sia una transizione energetica efficace sia la tutela dell’ambiente, un punto che l’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro ha difeso enfatizzando la necessità di un equilibrio tra economia e sostenibilità». Lo dichiara  che riunisce 10.000 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, pari ad oltre 7.000 associati per una potenza installata complessiva che supera i 2 GWp”.

“Questo passo è stato accolto con favore da molti, poiché dimostra una volontà di affrontare le sfide legate alla sostenibilità in modo costruttivo. Il dibattito – continua Veronica Pitea – ha però anche sollevato preoccupazioni, soprattutto da parte del gruppo Misto, che ha messo in evidenza il rischio di interessi di multinazionali e la necessità di garantire la qualità degli impianti. Le preoccupazioni espresse dalle comunità del Friuli Venezia Giulia e della Sardegna riguardo alle energie rinnovabili sono legittime e ben fondate. Tuttavia, per garantire una reale indipendenza energetica, è fondamentale cercare compromessi che preservino il nostro patrimonio ambientale senza compromettere gli ambiziosi obiettivi green che ci siamo posti. Solo attraverso un dialogo aperto e costruttivo possiamo costruire un futuro sostenibile e rispettoso del nostro territorio”.

Esempi Europei evidenziati da ACEPER

  • Danimarca: ha integrato con successo l’energia eolica nelle sue reti elettriche e ha coinvolto i cittadini nel processo decisionale, favorendo l’accettazione sociale dei progetti;
  • Germania: con la sua politica “Energiewende”, ha un approccio coordinato che include incentivi economici, regolamentazioni chiare e investimenti in infrastrutture verdi;
  • Svezia: utilizza una combinazione di energia idroelettrica, eolica e biomassa. Il Paese è anche un modello per l’efficienza energetica e la pianificazione urbana sostenibile;
  • Finlandia: è leader nel settore della bioenergia e ha integrato la sostenibilità nelle politiche energetiche e ambientali. Diversi anche i progetti di comunità energetiche che coinvolgono i cittadini nella produzione di energia rinnovabile;
  • Paesi Bassi: stanno investendo notevolmente nell’energia solare ed eolica, con un forte focus sull’innovazione e la tecnologia.
  • Portogallo: 100% della richiesta energetica è stata soddisfatta attraverso fonti rinnovabili. La pianificazione e la coordinazione tra le autorità locali e nazionali hanno giocato un ruolo cruciale in questo successo.

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