Eolico offshore, almeno due i porti da individuare nel Mezzogiorno

Le Autorità portuali potranno inviare le manifestazioni di interesse a partire da oggi

È stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica l’avviso pubblico per incrementare la produzione di energia eolica offshore attraverso le apposite infrastrutture.

Eolico offshore
Foto di Shaun Dakin su Unsplash

A partire da oggi, 18 aprile, potranno essere inviate le manifestazioni di interesse da parte delle Autorità portuali per lo sviluppo della cantieristica navale. Sarà necessario dettagliare le attività proposte, le tempistiche di realizzazione dei progetti e la fattibilità tecnico-economica degli interventi.

L’eolico offshore come contributo innovativo alla transizione energetica

Come previsto dal Decreto Energia 181 del 2023, dovranno essere individuati almeno due porti nel Mezzogiorno che rientrano nelle Autorità di sistema portuale o aree portuali limitrofe a quelle in cui sia in corso l’eliminazione graduale dell’uso del carbone.

“Si tratta di un primo importante intervento del Governo per dare attuazione al nostro decreto che incentiva la produzione di energia da impianti di eolico offshore, contribuendo in maniera innovativa alla decarbonizzazione e alla transizione energetica”, ha commentato il Ministro Pichetto Fratin.

Il commento di Federpesca

“Come associazione di categoria siamo preoccupati degli impatti dei progetti di eolico offshore sul settore della pesca in alcune aree del Paese, ma comprendiamo l’esigenza di procedere verso una maggiore autonomia energetica dell’Italia”, ha dichiarato ieri Francesca Biondo, direttrice di Federpesca, alla fiera ECOMED di Catania.

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“Per questo, ci siamo attivati fin da subito quali interlocutori importanti dello sviluppo dell’eolico offshore e dell’associazione AERO per partecipare a questa trasformazione e non essere soggetti passivi, ma protagonisti”.

Le raccomandazioni del WWF

Simile il parere del WWF Italia che, nel 2022, aveva realizzato uno studio relativo agli impatti sugli ecosistemi marini: “L’energia rinnovabile offshore costituisce una parte essenziale della transizione energetica verso un’economia resiliente e completamente decarbonizzata, ed è indispensabile per raggiungere un’Europa climaticamente neutrale”.

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“Allo stesso tempo è evidente come un massiccio sviluppo delle energie rinnovabili offshore si aggiunga alle già numerose altre attività antropiche in mare. Le infrastrutture devono essere sviluppate eliminando, o riducendo al minimo, gli impatti sulla biodiversità̀ marina. Come primo principio, non dovrebbero essere collocate all’interno di aree marine protette e in altre aree ecologicamente preziose per le specie e gli habitat sensibili”, si legge nel documento.


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