“Eolico, innovazioni tecnologiche e progettuali” a Key Energy

L'evento organizzato da Anev nell'ambito dell'expo di Rimini

Integrare la produzione e la manutenzione dell’eolico con intelligenza artificiale, realtà aumentata e droni. Strumenti che consentono una gestione più efficace degli impianti, riducendo i costi operativi e favorendo una maggiore compatibilità con gli obiettivi di decarbonizzazione. Questo il focus al convegno “Eolico, innovazioni tecnologiche e progettuali, lo stato dell’arte nell’offshore e onshore”, organizzato da Anev nell’ambito dell’expo Key Energy.

eolico
Foto di Jesse De Meulenaere su Unsplash.

L’evento di Rimini, a cui hanno preso parte rappresentanti delle principali realtà del settore, ha rappresentato un importante momento di confronto sulle più recenti evoluzioni del settore, offrendo una panoramica sulle innovazioni tecnologiche e progettuali che stanno ridefinendo il mercato dell’energia rinnovabile.

Eolico pilastro della transizione energetica

L’eolico offshore, in particolare, sta emergendo come uno dei pilastri della transizione energetica europea e italiana, grazie a una combinazione di politiche favorevoli, investimenti significativi e innovazione tecnologica. Tra le sfide significative che deve affrontare il settore, quelle relative alla catene di fornitura. Tuttavia, oggi le turbine eoliche vedono potenze superiori ai 15 MW per quelle offshore e oltre i 7 MW per quelle onshore: “Queste innovazioni, avendo aumentato l’efficienza, consentono una maggior produzione a pari ventosità grazie a nuovi meccanismi di trasformazione del vento, garantendo maggiore efficienza e affidabilità della produzione energetica” commenta l’associazione nella nota stampa.

Anche questo è un dato che conferma quanto l’energia eolica sia attualmente in una fase di rapida espansione, con prospettive future che indicano una crescita continua e sostenuta. Il settore è destinato a svolgere un ruolo cruciale nel raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali e nella costruzione di un sistema energetico più sostenibile e resiliente. Tra gli strumenti innovativi presentati, Aeolian, l’atlante eolico di Rse per lo sviluppo della risorsa eolica, nella prospettiva di garantire un’integrazione ideale delle fonti rinnovabili. L’obiettivo è dell’atlante è quello di fornire una banca dati fruibile, allo scopo di costituire un supporto tangibile alla pianificazione energetica per diversi stakeholder, come costruttori di impianti eolici, autorità responsabili della pianificazione territoriale, società coinvolte nello sviluppo della rete elettrica o anche privati cittadini.

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La tecnologia galleggiante è in rapida evoluzione

I progressi tecnologici hanno reso le turbine eoliche più efficienti e convenienti, consentendo un’implementazione più ampia, anche in località offshore. Un ulteriore tema di discussione è stato lo sviluppo della tecnologia flottante e di accumulo, aspetti chiave per consolidare una filiera industriale nazionale solida e competitiva. La voce del player Renexia, che dopo Beleolico al largo di Taranto sta sviluppando Med Wind nel canale di Sicilia, punta alla necessità di riequilibrare il mix energetico e “in questa fase guardare con interesse all’eolico offshore floating diventa un punto di forza”. I vantaggi sono molti, primi fra tutti la possibilità “di realizzare impianti di grande taglia e di attivare economie di scala alleggerendo il costo della bolletta energetica”.

Una tecnologia, quella galleggiante, in grado di produrre enormi quantità di energia pulita e di sostenere lo sviluppo di una filiera industriale nazionale innovativa, capace di attrarre capitali e know how dall’estero e generare nuovi posti di green jobs. Anche per 7 Seas Med, co-fondatore di cinque progetti di eolico galleggiante oggi sviluppati dal consorzio Divento, ha sottolineato l’enorme potenziale di riduzione dei costi per l’eolico galleggiante derivante dalle curve di apprendimento e dalle diverse innovazioni tecnologiche che impatteranno sia i costi di costruzione che quelli di manutenzione.

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Repowering, pianificazione marittima, aree idonee, turbine: il punto

Si è trattato anche il tema dell’estensione della durata di vita di impianti obsoleti. Per Engie, il repowering degli impianti eolici è “fondamentale nel percorso di transizione energetica, poiché consente di sfruttare al meglio le risorse esistenti, aumentando l’efficienza e la capacità produttiva senza la necessità di nuove infrastrutture”. Tuttavia, per sfruttare appieno questo potenziale, oltre alle sfide della catena di fornitura, è essenziale migliorare il quadro normativo. Rgi rilancia il percorso verso una pianificazione marittima integrata, efficace e partecipativa, che identifichi aree idonee “per energia, natura e altri usi, assieme all’utilizzo dei criteri non legati al prezzo sulla tutela della biodiversità nelle aste”. Sono questi gli strumenti fondamentali per la sostenibilità dell’eolico offshore.

I progressi nei materiali e nella progettazione stanno migliorato l’efficienza e ridotto i costi operativi. Dnv riferisce che in ambito onshore, l’attenzione si sta spostando verso rapporti MW/rotore più bassi. L’obiettivo sarebbe quello di massimizzare le ore equivalenti, una tendenza guidata anche dai target Pniec e dai cambiamenti nei processi autorizzativi. Sul fronte offshore, emergono differenze significative tra gli sviluppi nel Mediterraneo e quelli in Francia: nel primo caso, si assiste a una attrazione per turbina da 15 MW, mentre il recente esito dell’asta francese ha suscitato interesse per l’impiego di turbine oltre i 20 MW, “evidenziando strategie e approcci diversi conclude la nota stampa.

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