- Il 19 dicembre, il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo riguardo a modifiche mirate della direttiva sulle rinnovabili.
- Questi aggiustamenti, proposti nell’ambito del piano REPowerEU, consentiranno agli Stati membri di indicare le aree più idonee allo sviluppo degli impianti.
Il 19 dicembre il Consiglio europeo ha, da un lato, ribadito l’obiettivo di portare la percentuale di energia rinnovabile nel mix energetico dell’Unione al 40 per cento entro il 2030 e, dall’altro, raggiunto un accordo riguardo a modifiche mirate della direttiva sulle rinnovabili.
Questi aggiustamenti, proposti nell’ambito del piano REPowerEU, consentiranno agli Stati membri di indicare le aree più idonee allo sviluppo degli impianti: i governi dovranno individuare queste “zone di riferimento” entro diciotto mesi dall’entrata in vigore della direttiva, per poi adottare dei piani dedicati entro trenta mesi. Questo condurrà a procedure autorizzative abbreviate e semplificate nelle zone con minori rischi ambientali; gli Stati si dovranno comunque impegnare a mitigare l’impatto ambientale dei singoli progetti.
Sicurezza energetica e crisi climatica
“L’accelerazione dell’iter autorizzativo nelle zone in grado di produrre i migliori risultati senza danneggiare l’ambiente ci consentirà di diffondere più rapidamente le energie rinnovabili nelle nostre reti. Questo è il modo migliore per diventare indipendenti dall’energia russa e contribuirà inoltre in modo significativo al conseguimento dei nostri obiettivi climatici”, ha dichiarato Jozef Síkela, Ministro ceco dell’Industria e del Commercio.
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I tempi relativi alle procedure autorizzative
Il Consiglio ha convenuto che le procedure autorizzative non dovrebbero richiedere più di un anno per i progetti in materia di energie rinnovabili e due anni per i progetti in materia di energie rinnovabili offshore. Anche nelle aree al di fuori delle zone di riferimento, le procedure autorizzative non dovrebbero comunque superare i due anni (tre per i progetti offshore).
Questo è l’“orientamento generale” del Consiglio che, con tale accordo, sta fornendo al Parlamento un’idea della sua posizione in merito al piano REPowerEU della Commissione. Questo tipo di accordo politico è utilizzato di solito per accelerare la procedura legislativa e rendere più semplice il raggiungimento di un’intesa in prima lettura tra il Parlamento e il Consiglio.
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