Energia geotermica, due importanti progetti per accelerarne la diffusione

Dalla collaborazione fra Baseload Capital e Baker Hughes all'ultima iniziativa del Regno Unito.

Geotermia, energia geotermica
Foto di Matt Palmer/Unsplash

Baseload Capital, società d’investimento impegnata nella promozione dell’energia geotermica, ha annunciato il 22 giugno l’avvio di una collaborazione con Baker Hughes, azienda tecnologica al servizio dell’industria energetica. L’obiettivo della partnership è di favorire l’utilizzo dell’energia proveniente dal sottosuolo per decarbonizzare i mercati in diverse regioni del mondo.

La collaborazione faciliterà l’implementazione di nuovi modelli commerciali e di sviluppo, guidando una rapida crescita del mercato e l’espansione della capacità geotermica, così da portare a un aumento sostanziale della produzione di elettricità entro il 2050. In realtà, si prevede che il settore della geotermia crescerà di trenta volte già entro il 2025, grazie alle innovative tecnologie di Baker Hughes che ne consentiranno l’espansione.

Geotermia e transizione energetica

“Lo sviluppo di partenariati duraturi, strategici e portatori di benefici per entrambe le parti è fondamentale per guidare l’innovazione e aumentare lo sfruttamento dell’energia geotermica. Il secondo round di investimenti di Baker Hughes dimostra l’importanza di fare affidamento su risorse e competenze in tutto il settore energetico, per una rapida transizione verso un mix energetico rinnovabile a livello globale”, ha dichiarato Alexander Helling, amministratore delegato di Baseload Capital.

“Baker Hughes si dedica a promuovere soluzioni a basse emissioni di carbonio attraverso investimenti strategici in aree di crescita chiave”, ha aggiunto Ajit Menon, a nome dell’azienda. “La nostra collaborazione con Baseload Capital rappresenta un’alleanza davvero innovativa nel mercato geotermico, sfruttando i punti di forza unici di entrambe le società per espandere la produzione”.

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Il caso dell’Eden Project in Cornovaglia

Il 19 giugno, invece, il Regno Unito ha avviato un grande impianto di riscaldamento geotermico profondo, il primo dal 1986. Il pozzo, a circa cinque chilometri di profondità, rifornirà le biosfere dell’Eden Project, una delle più importanti attrazioni turistiche della Cornovaglia.

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“La geotermia è come un gigante silenzioso nel mondo delle rinnovabili. Non è sotto al nostro naso, ma letteralmente sotto ai nostri piedi”, ha commentato Tim Smit, co-fondatore dell’Eden Project. “I Paesi Bassi, per esempio, avevano cominciato a usare l’energia geotermica per riscaldare le serre, ma ora prevedono che entro il 2050 potrà contribuire a un quarto del riscaldamento dell’intera nazione”.


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