E’ stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il decreto che stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia.
Entro i successivi trenta giorni saranno approvate dal Ministero, previa verifica da parte dell’ARERA e su proposta del Gestore dei Servizi Energetici, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi.
Infine il GSE, soggetto gestore della misura, metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole.
Il Gestore metterà a disposizione anche testi e approfondimenti e un simulatore per la valutazione energetica ed economica delle iniziative. E’ invece già disponibile la mappa interattiva delle cabine primarie su territorio nazionale.
Come si potranno sviluppare le CER in Italia
Sono due le strade previste dal Decreto per promuovere lo sviluppo delle CER. Si tratat di due benefici tra loro cumulabili. Nello specifico:
- un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi,
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale.
L’intento è quindi quello di favorire lo sviluppo di cinque gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.
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La visione del comparto del fotovoltaico
L’entrata in vigore a partire dal 24 gennaio del DM CER è di 5 GW al 2027 accoglie il plauso del comparto fotovoltaico.
“Auspichiamo che il testo del decreto, che stiamo ancora studiando, definisca tutte le condizioni necessarie affinché gli operatori possano da questo momento avviare i numerosissimi progetti che sono pronti a partire e svilupparne di nuovi” commenta Andrea Brumgnach, vicepresidente di ITALIA SOLARE e coordinatore del gruppo di lavoro CER e autoconsumo dell’associazione. “Il processo di approvazione del testo ha richiesto parecchio tempo, ora confidiamo che i passaggi operativi previsti rispettino le tempistiche stabilite”.
Sulla base della diponibilità prevista dal decreto e degli impianti in sviluppo l’Associazione ipotizza al 2023 almeno altri 12 MW da questa tipologia di impianti.
In questo modo “le comunità energetiche potrebbero concorrere per circa il 15% al raggiungimento dell’obiettivo del fotovoltaico entro i prossimi sei anni”. Un apporto ben più grande è dato anche dallo sviluppo della consapevolezza della transizione energetica.
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