Comunità energetiche, via libera dall’UE al decreto di incentivazione italiano

“I cittadini e il territorio diventano finalmente protagonisti del futuro energetico nazionale”, ha detto il Ministro Pichetto Fratin.

Comunità energetiche
Foto Pixabay

Le comunità energetiche potranno finalmente diventare una realtà diffusa nel nostro Paese. Oggi, 22 novembre, la Commissione europea ha dato il via libera al decreto italiano di incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, che sarà parzialmente finanziato tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF).

Una misura da 5,7 miliardi di euro che “rafforzerà la partecipazione dei cittadini alla transizione verso l’energia verde, contribuendo al conseguimento degli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione e produzione di energia elettrica”. Queste le parole del commissario Didier Reynders, responsabile della politica di concorrenza.

Il modello italiano come apripista per il resto del continente

“Per la sua unicità, il provvedimento italiano ha richiesto una forte attenzione della Commissione europea, che ha comunque pienamente validato il nostro modello: oggi questo rappresenta dunque un apripista per altre esperienze nel continente”, ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Siamo di fronte a una svolta storica, con il territorio che diventa finalmente protagonista del futuro energetico nazionale”.

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“Con il via libera della Commissione Ue, le Comunità energetiche rinnovabili diventano realtà nel nostro Paese, che potrà produrre e disporre di ulteriore energia rinnovabile, realizzando nuovi impianti e rendendo territorio e i cittadini protagonisti della capacità energetica nazionale” rimarca in una nota il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava. “Un nuovo modello di autoproduzione e autoconsumo, pienamente validato dalle istituzioni comunitarie, su cui investiamo 2,2 miliardi di risorse PNRR, con il quale centriamo il triplice obiettivo di tutelare l’ambiente, rafforzare la nostra indipendenza energetica e contenere i costi per imprese e famiglie grazie a tariffe incentivanti”.

Le agevolazioni previste per la creazione delle comunità energetiche

Le comunità energetiche rinnovabili (CER) possono essere costituite da cittadini, condomini, associazioni, enti locali, enti religiosi, cooperative, piccole e medie imprese. Le agevolazioni previste dal decreto riguardano tutte le tecnologie rinnovabili – come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse – e sono di due tipologie:

  1. una tariffa incentivante sull’energia condivisa (la potenza massima agevolabile è di 5 GW entro il 31 dicembre 2027);
  2. un contributo a fondo perduto fino al 40 per cento dell’investimento per i Comuni sotto i cinquemila abitanti (la potenza agevolabile è di almeno 2 GW fino al 30 giugno 2026).

Il contributo a fondo perduto potrà essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti. Fra i requisiti di accesso alle agevolazioni, c’è la potenza massima del singolo impianto (o dell’intervento di potenziamento), che non dovrà essere superiore a 1 MW. Il soggetto gestore della misura è il GSE, che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà gli incentivi.


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