Al 31 dicembre 2024, in Italia risultano connessi 733.766 sistemi di accumulo elettrochimici, per una capacità totale di 12,94 GWh e una potenza totale di 5,56 GW. E’ quanto emerge dai dati ITALIA SOLARE sulla base dei dati Gaudì di Terna.
“L’aumento degli accumuli di varia taglia, in particolare utility-scale, conferma il loro ruolo strategico per la transizione energetica”, ha commentato Fabio Zanellini coordinatore del GdL sistemi di accumulo di Italia Solare, sottolineando come gli esiti delle ultime aste del Capacity Market e l’evoluzione normativa del TIDE, recepita nell’aggiornamento del Codice di Rete, abbiano sancito la centralità dello storage. “Il MACSE darà ulteriore impulso al settore, ma restano ancora da valorizzare le potenzialità degli accumuli medio-piccoli.”
La descrizione del parco accumuli
9,05 GWh per 4,46 GW di potenza che sono ben il 70% del parco istallato è composto da accumuli associati a impianti fotovoltaici. Di questi 8,63 GWh (4,31 GW di potenza), è relativa ad accumuli associati a impianti fotovoltaici di potenza minore di 20 kW.
Gli accumuli stand-alone rappresentano ormai una quota sostanziale dell’installato, ovvero il 29,6% della capacità complessiva con 3,8 GWh e 1 GW di potenza.
Lo 0,6% interessa impianti termoelettrici ed eolici (56 MWh e 2 MWh, rispettivamente).
La classifica delle regioni più virtuose
Lombardia guida la classifica con 1.601 MWh, seguita da Veneto (1.186 MWh), Emilia-Romagna (832 MWh), Lazio (651 MWh) e Piemonte (629 MWh). Queste cinque regioni concentrano oltre il 55% della capacità totale relativa ai soli accumuli associati a impianti fotovoltaici e ospitano circa metà della popolazione italiana.
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Gli accumuli nello stand alone hanno un trend crescente mentre rallenta la crescita nel residenziale sotto i 20KWh. Un trend che probabilmente segue anche l’andamento degli impianti.
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