Solare ed eolico, sono queste le fonti energetiche del futuro per gli italiani

I dati del 18° rapporto “Gli italiani, il solare e la green economy”, realizzato dall'Osservatorio sul solare della Fondazione e da Noto sondaggi

18 rapporto italiani e green economy mercato energia del futuroLe rinnovabili sono il futuro e il cambiamento climatico è sempre più la prima emergenza percepita, persino di fronte alla pandemia e ai notevoli problemi economici. Gli italiani hanno apprezzato l’Ecobonus e vedono positivamente il Super ecobonus previsto dal Governo. Ma un numero sempre maggiore di cittadini chiede incentivi alle rinnovabili e alla transizione energetica” questo il commento di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione UniVerde, al 18° Rapporto “Gli italiani, il solare e la green economy”, realizzato dall’Osservatorio sul solare della Fondazione e da Noto sondaggi.

Si conferma, rispettivamente alle precedenti edizioni, che l’84% e all’83%, del campione non ha dubbi sul fatto che il solare e l’eolico, rispetto a quella tradizionale, rappresentino l’energia più compatibile con l’ambiente. Il 90% ha la certezza che passare al solare oggi sia più sicuro.

Il 78% degli italiani pensa che il futuro sia nelle rinnovabili, oltre il 90% è preoccupato dal cambiamento climatico, (+ 4% rispetto alla precedente rilevazione). Per l’82%, inoltre, si sta facendo poco per contenere l’aumento delle temperature entro i 2 gradi. L’idrogeno è la scelta per il futuro, anche se solo il 30% del campione è a conoscenza che l’UE punta sull’idrogeno verde come elemento essenziale, ma per l’86% sarebbe importante per l’Italia incentivare questa innovazione.

Il 18° Rapporto “rivela che “L’86% degli italiani interpellati crede nell’idrogeno e conferma la fiducia nelle strategie europee” rimarca Angelo Consoli, presidente Cetri-Tires e membro comitato scientifico Alboran hydrogen che commenta come questa fiducia sia “un incoraggiamento a proseguire sulla strada della sostenibilità e della transizione energetica, verso un’Europa e un’Italia post carbon che solo una economia dell’idrogeno può garantire”.

Quali sono le fonti energetiche preferite dagli italiani

Nel 18° Rapporto emerge un’attenzione degli intervistati alla scelta delle fonti energetiche. Solare (85%) ed eolico (63%) sono le fonti energetiche a cui è riconosciuto un ruolo centrale per il futuro prossimo del Paese e considerate come più “compatibili con l’ambiente”. A seguire, con un forte stacco, idroelettrico e geotermia. Resta un 5% di sostenitori del nucleare, mentre scendono al 4% i sostenitori dei combustibili fossili (-1% rispetto alla precedente rilevazione).

fonti energia 18 rapporto

La maggioranza degli intervistati si dimostra pronta ad installare pannelli fotovoltaici se si facilitasse l’autoconsumo e si eliminassero burocrazia e ostacoli. Il 70%, tuttavia, lo ritiene sia tecnicamente complesso (+ 20%) sia caro e difficile da gestire (+ 26%, rispetto alla precedente rilevazione).

18 rapporto italiani e green economy autoconsumo

Preferito un mix energetico e di grandezza impianti

Emerge tra gli intervistati del 18° Rapporto come la giusta scelta tra gli impianti del mix energetico sia in una alternanza tra piccoli e grandi impianti (79%). L’importante è che, soprattutto i grandi, si vedano il meno possibile e sfruttino strutture e impianti edili già esistenti. Ecco che il 69% li vede distribuiti di tipo familiare o per piccole unità e il 65% immagina grandi impianti che producano energia per interi quartieri, industrie e città.

L’assimilazione con il paesaggio e l’attenzione a non andare a inficiare dei suoi agricoli sono comunque i dictat espressi dagli intervistati. Per i grandi impianti solari il suggerimento è preferire le coperture di grandi edifici, come centri commerciali e stazioni ferroviarie (85%), a terra ma solo in aree non agricole e senza valori naturalistici (60%). Per i grandi impianti eolici i luoghi più consigliati sono le colline e le aree vocate ma con attenzione al paesaggio (80%), o nel mare, ma lontani e invisibili dalla costa (68%).

“Per snellire i tempi delle autorizzazioni agli impianti rinnovabili, abbiamo istituito la Commissione Pniec. La seconda questione è quella di individuare aree e luoghi dove situare gli impianti, tema che si collega inevitabilmente a quello del consumo di suolo, valutando anche un riutilizzo delle aree messe in sicurezza o bonificate in zone soggette già a deindustrializzazione” rassicura Roberto Morassut, sottosegretario al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare intervenuto alla presentazione dei lavori “Il Super ecobonus è una misura importante e sono sicuro che avrà successo. La misura potrebbe essere estesa al tema più complessivo della rigenerazione urbana”.

Un sentiment collettivo che dà fiducia in vista degli “obiettivi del nostro Paese” molto sfidanti sulle rinnovabili, come li definisce Livio De Santoli, prorettore alle Politiche energetiche presso la Sapienza università di Roma. “Il quadro dei prossimi 3-4 anni diventa quindi decisivo, in termini di sviluppo industriale sostenibile. Occorre quindi una strategia ad hoc per dare una spinta alle rinnovabili e al processo di decarbonizzazione, insieme al necessario coinvolgimento dei territori. Serve infatti includere ogni individuo perché uno dei nemici da sconfiggere è la burocrazia”.

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Il focus sull’ecobonus e l’efficienza energetica

Il 63% degli italiani ha sentito parlare del Super ecobonus del 110% per incentivare l’efficienza energetica e si dichiara interessato. Il 68% lo giudica una iniziativa positiva che può migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile. Inoltre il 71% è a conoscenza del fatto che, dal 2007, esiste in Italia un ecobonus per rendere più efficienti gli edifici e utilizzare energia che proviene da fonti rinnovabili. Lo stesso 71% non ne ha mai beneficiato.

Rispetto all’efficienza energetica delle abitazioni sono stati indicati come interventi prioritari: i rivestimenti esterni con isolanti (24%, + 3%), l’ impianto fotovoltaico (20%), doppi vetri e pannelli solari per acqua calda (11%).

Questi alcuni dei dati estratti dal focus di questa edizione: “Rinnovabili sostenibili, efficienza energetica ed ecobonus. Cambiamenti climatici e pandemie”.

Covid-19 e inquinamento ambientale

Per il 68% degli italiani, l’aria inquinata aumenta la diffusione del virus e danneggia l’apparato respiratorio, aumentando la letalità delle polmoniti causate dal virus.

Un rapporto confermato da Alessandro Miani, presidente Società italiana di medicina ambientale – Sima, che sottolinea come la transizione energetica debba avere tra gli obiettivi la riduzione di particolato nell’atmosfera. “Si tratta di polveri che incidono sia sul cambiamento climatico sia sulla nostra salute. La ricerca che abbiamo condotto (vedi articolo completo sull’indagine Covid-19 e inquinamento) ha già dimostrato la connessione tra virus e smog e proprio il particolato è indicato come un acceleratore dell’epidemia”.

Il 58% giudica valida l’ipotesi che l’origine del Covid-19 sia da attribuire alla sovrappopolazione e alla scarsa igiene. Mentre per il 43% il virus proviene da habitat e animali selvatici danneggiati da attività invasive. Vedi il report completo.

I partner del 18° Rapporto “Gli italiani, il solare e la green economy”

L’iniziativa, promossa dalla fondazione UniVerde e dalla Società geografica italiana onlus, ha la collaborazione di Citera – Centro di ricerca interdisciplinare territorio edilizia restauro ambiente della Sapienza università di Roma. Partners dell’evento: Renexia, Alboran hydrogen, Maestri costruttori.

L’evento, inserito nel Programma nazionale ufficiale delle iniziative per la Settimana di educazione alla sostenibilità del Cnesa2030 della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, è stato trasmesso in diretta streaming sulle Pagine Facebook di Fondazione UniVerde, Società geografica italiana onlus, Sos Terra onlus, TeleAmbiente e in diretta televisiva su TeleAmbiente sul canale Ch. 78 (Centro Italia) del digitale terrestre.


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