Un bonus malus ambientale sulla base delle emissioni dei veicoli sui nuovi acquisti a partire dal 1 gennaio 2019 e attivo fino al 31 dicembre 2021: questo è quanto ha approvato la Commissione Bilancio della Camera dei deputati per l’acquisto dei veicoli. La norma deve essere ancora ratificata dal voto in aula, previsto domani e seguire il relativo iter di approvazione.
La scelta di penalizzare la vendita di vetture più inquinanti non fa distinzione sui sistemi di alimentazione. Prevede una tassa fino a 3.000 euro per le auto a maggiore impatto ambientale e fino a 6.000 euro di incentivo per i modelli più “verdi”.
Una scelta che fa discutere e ha aperto le polemiche in rete. Tra le maggiori preoccupazioni che si tratti di una tassa per chi non può permettersi auto troppo costose come le elettriche e le plug-in. Sono molti difatti i modelli ad alimentazione alternativa che, oltre a non avere nessun bonus, rischierebbero di pagare un malus di almeno 150 euro.
Il sottosegretario del Mise con delega all’energia Davide Crippa risponde dall’account twitter: “Si stanno diffondendo informazioni inesatte e fuorvianti su bonus/malus ecologico applicato ad utilitarie! Molti modelli di utilitarie non pagheranno l’imposta prevista grazie a basse emissivi e godranno invece del contributo per l’acquisto”.
Cosa è previsto nella tassa ambientale
Una tassazione supplementare una tantum all’atto di acquisto di modelli con emissioni di CO2 comprese tra 110 e 120 grammi/km pari a 150 euro, 300 euro per i mezzi di emissioni da 120 a 130 g/km, 400 euro per le auto da 130-140 g/km di emissioni e 500 euro per i veicoli con 140-150 g/km di emissioni inquinanti.
Superati i 150g/km si arriva a un aggravio di 1000 euro e a salire fino ai 3000 euro per i vicoli con emissioni oltre 250 g/km.
Gli incentivi all’acquisto
In questo caso dai 1500 euro per le autovetture che rilasciano tra 70 e 90 g/km di CO2. 3.000 euro per quelle con classe di emissioni compresa tra 20 e 70 g/km, per arrivare a 6.000 euro per i modelli che rilasciano meno di 20 g/km di anidride carbonica. I contributi non sono cumulabili con altre agevolazioni nazionali. Questo fino al raggiungimento di un tetto di 300 milioni di euro di erogazione annua.
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