Rinnovabili: l’Europa è sulla strada giusta. L’Italia anche

UeeIl mercato delle rinnovabili in Unione Europea va verso gli obiettivi tracciati per il 2020. In regola 25 Paesi, indietro Regno Unito e Olanda

Le rinnovabili viaggiano a vele spiegate in tutta l’Unione Europea e gli obiettivi fissati per il 2020 sembrano sempre più alla portata dei Paesi coinvolti, Italia compresa. La strada verso un sistema di produzione più sano e a minore impatto ambientale è stata imboccata con convinzione, sospinta da esigenze di carattere ambientale ed economico. Il caro-bollette, d’altronde, spaventa i cittadini e invita a ricercare soluzioni nuove e più performanti, la gente usa il web per porre le tariffe luce e gas del mercato a confronto e per rintracciare nel libero mercato pacchetti per riscaldamento o energia elettrica meno onerosi. Sullo sfondo, cresce su cifre importanti la quota di produzione assorbita dalle rinnovabili, sempre più presente oltre che futuro del settore.

Rinnovabili: obiettivo 20% in 5 anni

Gli obiettivi dell’Unione Europea sono chiari da tempo, espressi all’interno del Progetto Europa 2020: entro il 2020, il 20% della produzione di energia dovrà essere ricavata da fonti rinnovabili, con un abbattimento del 20% per ciò che riguarda le emissioni.

Secondo quando pubblicato nell’ultimo Rapporto della Commissione Europea, i Paesi dell’UE nel corso del 2014 hanno lavorato nella giusta direzione e 25 Stati risultano in regola con il piano d’azione. Tra essi c’è anche l’Italia, che presenta una situazione che va persino oltre le aspettative, attestandosi come una delle realtà più virtuose insieme a potenze quali Germania e Francia.

I dati del rapporto

Oggi in Europa ben il 26% dell’elettricità viene prodotta grazie allo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Queste ultime provvedono al 15,3% del fabbisogno energetico del Vecchio Continente, a meno del 5% dal conseguimento del traguardo 20% previsto entro la fine del 2020. Il settore dei trasporti è alimentato in modalità green per il 5,7%, in coerenza con il percorso tracciato da Bruxelles, che prevede il raggiungimento della quota 10%, sempre entro i prossimi 4 anni e mezzo.

Le rinnovabili nei vari settori

Tra le fonti verdi, ad assorbire la più rilevante quota di produzione è il comparto delle biomasse, che provvede alla produzione del  47% dell’energia green totale generata in Unione Europea. A seguire vi sono l’idroelettrico (17%), l’eolico (11%) , i biocarburanti (9%), il solare (7%), le pompe di calore (5%) e il biogas (4%). Ancora scarsamente considerevole l’apporto del geotermico e delle energie marine, fermi all’1% della produzione verde totale.

Bocciature eccellenti

I Paesi che, secondo quanto rivelato dalla Commissione Europea, hanno attestato un ritardo rispetto alle attese sono in tutto tre: Regno Unito, Olanda e Lussemburgo, i quali accusano un ritardo per ciò che riguarda l’energia generata tramite rinnovabili e che sono invitati ad intensificare i propri sforzi per il raggiungimento degli obiettivi delineati.

In Europa abbiamo il triplo di energia rinnovabile pro capite rispetto a qualunque altra parte del mondo. – sono state le dichiarazioni di Miguel Arias Canete, commissario europeo per energia e clima – Abbiamo oltre un milione di persone che lavorano nel settore delle rinnovabili e che vale oltre 130 miliardi ed esportiamo 35 miliardi di energia rinnovabile ogni anno”.


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