Perché la transizione ecologica sia “giusta” serve un’azione coordinata da parte di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai consumatori, sempre più attori e protagonisti del mercato dell’energia. Questo l’obiettivo della progettazione “Energie di comunità” che ha l’intento di coinvolgere i cittadini per realizzare una proposta di buona pratica, legata al tema della sostenibilità energetica e produrre attività di sensibilizzazione, informazione, formazione ed engagement.
A tale scopo è stata realizzata una consultazione civica che ha raccolto informazioni sul consumo di energia all’interno delle famiglie e le opinioni su questioni energetiche. A livello nazionale a coinvolto circa 3.000 cittadini. I temi affrontati sono stati: povertà energetica, promozione delle rinnovabili, mercato dell’energia, uso efficiente dell’energia.
I dati della consultazione civica
I dati della consultazione civica in dettaglio presentati da Tiziana Toto, responsabile nazionale Politiche dei consumatori, Cittadinanzattiva APS, oggi 14 dicembre nel corso dell’evento on line “Energie di comunità. Cittadini e sostenibilità energetica”, mostrano come a informarsi sui temi della transizione energetica e dell’energia sono soprattutto i cittadini dai 45 anni in su. I meno interessati ai costi dell’energia sono i giovani, forse perché meno impegnati direttamente nel pagare le utenze. Nel complesso però c’è attenzione al legame tra costi energetici e crisi climatica.
Oltre 57% ha già scelto un’offerta del mercato libero, il 30,1% è ancora in regime di tutela mentre il 12,6% non sa in che regime si trova. Il Portale offerte dell’Arera è preferito dal 38,3% dei rispondenti mentre solo l’1,7% si affiderebbe a un’offerta telefonica o porta a porta.
Solo il 28% dei rispondenti sostiene di leggere la bolletta e trovarla chiara mentre il 34% dichiara di leggerla con difficoltà. L’aumento del costo dell’energia è preoccupante soprattutto perché mette in difficoltà famiglie e imprese per il 78,9% degli intervistati ma c’è anche attenzione all’impatto sul clima per il 25%
Perché si fa efficienza energetica?
Per il 47% per attenzione alla crisi climatica. Il 45% si interessa dell’impatto economico. Cosa fare per risparmiare? Ecco le risposte del target che guarda a comportamenti di consumo.
Mentre come interventi strutturali più necessari la coibentazione della casa 41,8%, sostituzione vecchi infissi 37,5% e delle caldaie 16,9% sono in cima ai pensieri degli intervistati.
Attenzione alla povertà energetica
La povertà energetica è un fenomeno conosciuto come le misure dei bonus in bolletta (solo il 27,2% ha detto di non conoscerlo) ma sono ritenute poco efficaci da oltre il 75% degli intervistati.
Nell’indagine emerge la necessità di:
- promuovere nuovi strumenti a supporto delle persone in povertà energetica come “lo sviluppo e l’attivazione concreta di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali per assicurare la partecipazione e maggiori benefici per le fasce più deboli della popolazione” 51%.
- “Prevedere dei finanziamenti da destinare esclusivamente alle famiglie maggiormente vulnerabili per renderne più efficienti le abitazioni“ secondo il 39% degli intervistati.
- Infine secondo il 16% degli intervistati “ogni Comune dovrebbe dotarsi di figure in grado di assicurare alle fasce interessate maggiore formazione/informazione sul mercato dell’energia, sviluppo delle rinnovabili e risparmio energetico“.
Emerge anche come la maggioranza degli intervistati non sia a conoscenza di eventuali azioni in corso nel proprio comune di residenza a supporto delle persone in povertà energetica.
La povertà energetica in Italia a arriva a circa l’8% in Italia e a oltre al 9% in Europa ricorda Fernanda Panvini head of circular economy Italy di Enel Group che sottolinea come “strumenti come il bonus non sono elementi strutturali”. Suggerendo come sia necessario “investire sulla possibilità di offrire opzioni di risparmio energetico”. Anche con iniziative che “rendano queste famiglie più autonome a livello energetico”.
Per l’informazione sul risparmio energetico i siti on line sono i preferiti
Dall’indagine emerge anche come il web sia lo strumento privilegiato per informarsi sul tema di offerte energetiche e risparmio. Al primo posto troviamo i siti on line 47,8% a seguire i siti istituzionali 26,2%, mentre radio e tv sono al 23,5%.
Il 34,6% considera importante informarsi sul tema della transizione energetica perché la produzione energetica ha conseguenze sui cambiamenti climatici. Mentre il 26,4% è interessato perché ha un impatto sul proprio bilancio familiare. Infine il 16,5% si dichiara interessata alle scelte politiche e l’andamento dei prezzi del mercato.
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