Il decreto Aiuti bis ha posto alcuni limiti ai gestori che avevano in essere dei contratti a prezzo fisso su luce e gas. Nonostante questo si sono verificate diverse pratiche scorrette in cui in un modo o in un altro, negli ultimi mesi molti consumatori si sono trovati una comunicazione dal gestore che gli ha imposto un cambio nei costi contrattuali alla propria tariffa fissa o in caso di rifiuto della nuova formula contrattuale a dover cercare velocemente un altro fornitore. Si è trattato di aumenti di costi significativi. Ad esempio da un prezzo di 0,09 cent a MWh si è passati a una tariffa variabile di 29 cent a MWh.
L’intervento dell’Antitrust
Su queste pratiche scorrette è intervenuta l’Antitrust, ma non sempre è sufficiente per tutelare il consumatore. E’ importante tenere alta l’attenzione sulle proprie bollette, come spiega a Canale Energia Emmanuela Bertucci legale di Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori perché verificare che il proprio gestore non abbia modificato il contratto.
Ad oggi sono state bloccate quattro compagnie dall’Antitrus: Dolomiti energia, Iberdola, EOn, Iren energia. Tutte hanno agito in modo diverso ma con un eguale fine cambiare le regole contrattuali.
Si tratta di una modalità che è stata portata avanti dalle compagnie energetiche “a tappeto, in modo da indurre il legislatore a intervenire con una misura che sicuramente è molto forte all’interno del mercato” spiega l’avv Bertucci indicando ad esempio i preavvisi troppo brevi, circa un mese, rispetto ai sei previsti dalle norme in vigore e puntualizza: “E’ una violazione del codice di consumo su pratiche scorrette e aggressive, ma anche delle normative di settore“. Ma cosa può fare quindi il singolo cittadino che si trova ad affrontare una situazione simile?
Come difendere la propria tariffa fissa
Il nostro consiglio è “paga e contesta”, spiega il legale dell’Aduc. “La prima cosa da fare è inviare una diffida al gestore informandolo che intanto si paga l’importo richiesto ma lo si contesta e si richiederà lo storno. Una pratica che suggeriamo al fine di evitare l’interruzione pretestuosa del servizio“. A questo come Aduc suggeriamo sempre di fare un tentativo di conciliazione tramite il servizio dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. “Molto spesso in questo tipo di circostanze si risolve il problema. Invitiamo comunque sempre ad agire da soli o tramite l’associazione dei consumatori. Spesso è sui grandi numeri che si fondano i comportamenti delle aziende.”
In generale adesso a seguito della pronuncia dell’Antitrust non dovrebbero accadere fatti simili, ma i controlli sono comunque in corso. “Le cose sono due se si è ricevuto una simile lettera andare a verificare sulla bolletta successiva se il costo effettivamente è rimasto invariato o meno. Se non ci sono variazioni il gestore si è comportato bene, se invece il gestore ha disatteso il provvedimento dell’Antitrust il nostro consiglio è come prima cosa fare una segnalazione all’antitrust e all’Aduc.
Altro caso se si ha un contratto a scadenza con tariffa garantita solo per un anno. Questo tipo di contratti non rientra nell’Aiuto Bis, ma attenzione deve essere tutto garantito nel contratto. E’ successo che il gestore non avesse specificato nel contratto che la tariffa fosse di solo un anno. Questo caso è stato impugnabile dal consumatore.
Nel caso ci fosse invece specificato uno sconto del 20% per il primo anno e poi tariffa piena, se spiegato nel contratto, il gestore avrebbe ragione” (leggi i dettagli completi nella intervista video all’avv Emmanuela Bertucci).
I consumatori possono avvalersi delle associazioni dei consumatori come strumento che amplifichi l’impatto delle loro richieste. Rinvolgersi alle associazioni dei consumatori è più semplice di quanto sembri, basta una telefonata o una email per farsi supportare.
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