“I consumatori non hanno più fiducia di nessuno”… o quasi. Nota dolente che può tradursi in una dolce sinfonia quella con cui il Presidente di Codacons Carlo Rienzi ha aperto stamane il convegno di presentazione della ricerca “Alla scoperta della Sostenibilità-Consumatori protagonisti”, effettuata dalla società di ricerche di mercato Markonet e promossa dal Centro studi Codacons-Comitas.
Alcuni dati della ricerca
Realizzata sull’analisi di 160 bilanci di sostenibilità, su incontri con 96 Corporate Social Responsibility Manager e su 3.500 interviste ai consumatori più consapevoli sul tema, la ricerca approfondisce il lavoro “Sostenibilità Sommersa” divulgato nell’ottobre 2017.
In generale è emersa una “distonia tra ciò che l’azienda fa e ciò che il consumatore vuole”, ha commentato il Coordinatore della ricerca Francesco Tamburella di Comitas. “Il consumatore crede alla sostenibilità come leva di sviluppo ma non ha capito come si declina”, ha proseguito Tamburella, per questo “vuole bilanci meglio confrontabili”. “Il 78,4% dei 960 rispondenti non conosce gli SDGs”, che sono i pilastri della strategia sostenibile in azienda.
La nota positiva è che “tra il 2015 e il 2016 la scelta del consumatore si è rivelata sempre più attenta ai materiali usati dall’impresa e alla sua reputazione e sempre meno al prezzo”, ha proseguito Tamburella. La maggiore attenzione alla sostenibilità “e alla sua convenienza non è solo economica”, ma riguarda “il futuro del territorio”.
L’impegno delle aziende
“La fiducia dei consumatori su media, governi, NGO e CEO è crollato”, ha confermato il Direttore Marketing, Comunicazione e Innovazione di Banca Mediolanum Oscar Di Montigny, “le uniche che reggono il crollo sono le aziende”. “Devi essere ciò che racconti”, ha proseguito Di Montigny, perché “il rispetto e la gratitudine saranno le commodity di domani”. “In un’epoca in cui siamo interconnessi” la responsabilità sociale prevede l’adozione di nuove prospettive, ad esempio “guardare all’interconnessione tra i goals SDGs” e non agli obiettivi slegati tra loro.
Le aziende sembrano pronte a fare la loro parte. “Vogliamo che anche la società esterna guardi il nostro bilancio perché ciò dà valore all’azienda”, ha commentato Domenico Noviello Presidente di Eni Foundation. “È difficile codificare il messaggio e renderlo piacevole al consumatore – ha rimarcato Fulvio Rossi, Responsabile sostenibilità di Terna – la manipolazione della credibilità di conti passa attraverso la validazione di chi ha tempo e conoscenze di fare l’analisi di questi aspetti”.
Forte anche l’impegno di Tetrapack come spiegato da Michele Mastrobuono, Direttore Ambiente e Relazioni Esterne di Tetrapack. Con circa 4 miliardi di confezioni presenti ogni anno sul mercato italiano continua a puntare sull’innovazione tecnologica e sulla crescita del riciclo: “Stiamo lavorando su una nuova linea di prodotti realizzata con carta e fibrapack, una fibra proveniente dal riciclo dei nostri contenitori”.
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