Accertata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato l’intesa anticoncorrenziale che ha condizionato diverse gare, corrispondenti a 161 lotti, indette tra il 2011 e il 2019 da diversi gestori del Servizio idrico integrato.
Questi ultimi, riporta l’Autorità, si approvvigionavano di contatori idrici per acqua fredda ad uso domestico o industriale per la misurazione legale dei consumi nelle varie forme consentite dal Codice dei Contratti pubblici.
10.408.951 la sanzione complessiva, corrispondente a circa un quinto del fatturato generato dalle gare sicuramente alterate, alle società: G2 misuratori S.r.l., Maddalena S.p.a., Itron Italia S.p.a., Sensus Italia S.r.l. a Socio Unico e WaterTech S.p.a..
Sono i principali operatori del settore che si sono aggiudicati oltre il 90% dei lotti censiti nel periodo. S aggiungono le società che controllano queste ultime tre imprese, Itron Inc., Sensus metering systems (LuxCo 3) Sàrl e Arad Ltd.
Il quadro probatorio
L’Autorità ha acquisito la documentazione ispettiva dalle società, da terzi e da un documento in forma anonima, arrivato poco dopo l’avvio dell’istruttoria, che comprende circa 70 fax finalizzati a coordinare prima della scadenza del termine di presentazione delle offerte, il comportamento di gara e in parte anche a fissare incontri tra le parti.
Altri documenti sono pervenuti dai riscontri forniti dalle richieste di informazioni a un campione di stazioni appaltanti.
“Il coordinamento delle strategie partecipative di gara”, dichiara l’Antitrust in una nota stampa, “si è basato su indicazioni di prezzo minimo o di sconto massimo per gli offerenti, in appoggio o al contrario, dando indicazioni di non partecipare, arrivando anche a definire la motivazione da presentare alla stazione appaltante. L’intesa ha neutralizzato il confronto competitivo tra le parti e ha compromesso irrimediabilmente il fisiologico gioco concorrenziale, che si sarebbe dovuto instaurare in occasione delle procedure di gara, a danno delle amministrazioni pubbliche appaltanti”.
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