La povertà energetica è un fenomeno molto diffuso in Portogallo. Per questo il Governo ha preso in mano la situazione e ha realizzato la prima strategia nazionale per sconfiggerla.
“Combattere la povertà energetica è un elemento centrale della politica di decarbonizzazione che intendiamo perseguire” spiega al Joao Galamba, vice ministro portoghese e segretario di Stato per l’Energia, nel corso della sessione plenaria del Making decarbonisation fair (1-4 Marzo 2021).
La dead line è il 2050. La sfida è che di pari passo con la transizione energetica ci sia anche una eliminazione della povertà energetica.
“La povertà energetica è un problema che tocca soprattutto le abitazioni residenziali. Per affrontarlo abbiamo bisogno di strumenti che proteggano le persone vulnerabili e anche azioni che implementano l’efficienza degli edifici. Abbiamo stabilito degli standard per le nuove costruzioni ma la sfida maggiore è agire sugli edifici preesistenti. La strategia è stata presentata qualche mese fa ed è stata approvata”
Al momento i cittadini in povertà energetica possono accedere a una tariffa energetica “sociale”, “Sono circa ottocentomila i cittadini che ne usufruiscono” rimarca il vice ministro. L’azione del Governo sarà nell’abbattere il più possibile i consumi dei vulnerabili, sostenendo una migliore efficienza sia degli edifici sia degli elettrodomestici in uso. “E’ nostra intensione supportare i consumatori vulnerabili nel sostituire il più possibile il gas come fonte energetica con l’elettricità” continua il vice ministro Galamba. “Intendiamo anche impiegare le comunità energetiche e l’autoconsumo come strumenti per combattere il fenomeno. Riteniamo che possano svolgere un ruolo centrale nel responsabilizzare i cittadini sui loro consumi energetici”.
Una sfida che non si può vincere senza una corretta informazione e preparazione dei cittadini, come rimarca lo stesso Joao Galamba,
Un supporto che guarda non solo ai poveri energetici ma anche alle famiglie e agli edifici di tutta la nazione. “Abbiamo previsto seicento milioni per supportare il rinnovamento degli edifici di cui circa 300 milioni per le abitazioni residenziali, 200 per la PA e il restante per edifici di servizio. Fondi che saranno messi a disposizione dallo Stato da risorse europee e anche da enti di credito”.
Oltre queste misure il Governo portoghese sta prevedendo anche un supporto straordinario per supportare chi è stato vittima di eventi climatici estremi e una riduzione della tassazione dell’energia differenziato tra per piccole e grandi nuclei familiari.
La povertà energetica in Portogallo è data anche da un fattore culturale
Una sfida importante questa del Governo portoghese che deve tenere a mente anche un altro elemento: la povertà energetica è data anche da un fattore culturale. Ne è convinta Ana Horta, istituto di Scienze sociale dell’università di Lisbona.
“Anche da recenti studi, il progetto “Ligar” e “Net zero energy school” spiega Ana Horta. “E’ emerso come le persone anche di classe medio alta guardino con diffidenza agli strumenti per scaldare o raffrescare gli ambienti, usandoli solo in caso di estrema necessità”.
Alcuni sostengono di preferire il calore del sole e di usare il riscaldamento solo nelle camere da letto, quando la giornata è stata molto fredda e umida.
Tutti segnali che indicano come ci sia una visione di ciò che sia uno stile di vita salutare che discorda dalle possibilità date dalle nuove tecnologie
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