risparmiare sul riscaldamento

>Mancano due giorni a Natale e il freddo è, giustamente, intenso, obbligandoci a mantenere accesi i riscaldamenti. Con le vacanze, poi, c’è la necessità di fare andare i nostri impianti più ore, poichè si trascorrono più ore in casa. Pur non trattandosi di un capriccio, ma di una vera necessità, resta il fatto che le bollette sono davvero troppo salate, costringendo milioni di Italiani a tirare sempre più la cinghia e a rinunciare a quegli sfizi che altrimenti si sarebbero concessi volentieri nel periodo delle feste. Per far fronte a questo problema, è quindi necessario trovare un modo per risparmiare sulle tariffe del gas riscaldamento e il modo migliore per farlo è senz’altro confrontare le varie opzioni presenti sul mercato, magari aiutandosi con un portale di confronto online.

Uno strumento vincente per ridurre i costi è senz’altro il confronto: informandoci nel dettaglio su ciò che il mercato offre, saremo sicuramente in grado di trovare un contratto vantaggioso per la fornitura di gas ed energia elettrica. Per risparmiare sui costi del riscaldamento, poi, può essere utile, nel limite del possibile, ridurre i consumi. Un buon consiglio è quello di impostare la temperatura delle nostra abitazione intorno ai 19°-20° e, se ne abbiamo la possibilità, di regolare l’accensione della caldaia solo in quelle fasce orarie in cui siamo effettivamente presenti. Se riusciremo a capire come ridurre i consumi di gas, inoltre, non solo il nostro portafoglio ci ringrazierà, ma anche l’ambiente ne trarrà beneficio.

A questo proposito, è possibile anche scegliere un sistema alternativo di riscaldamento che, oltre a permettere di spendere meno per l’energia domestica, è anche ecologico. Parliamo delle stufe a pellet, degli strumenti per il riscaldamento che utilizzano un particolare combustibile, il pellet appunto, composto da segatura essiccata e compressa in piccoli blocchi. Utilizzando questo materiale per riscaldare la propria abitazione, si possono risparmiare anche diversa centinaia di euro all’anno rispetto a quanto speso con l’utilizzo di combustibili tradizionali. In particolare, secondo quanto emerso da una ricerca dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL), se si considera il consumo medio di una famiglia (7,2 Mhw termici all’anno), installando una stufa a pellet questa famiglia potrà risparmiare circa 1.200 euro all’anno se prima utilizzava il gas Gpl per il riscaldamento, 500 euro se utilizzava il gasolio e 100 euro se utilizzava il gas metano.

Il risparmio è dovuto anche al fatto che il pellet non è un combustibile costoso: un sacco di pellet da 15Kg, infatti, può costare tra i 4,8 e i 5,5 euro. Il prezzo varia si in base alla stagione in cui si acquista il materiale (in estate e primavera, quando la richiesta è minore, il costo sarà inferiore) e in base alla qualità del pellet stesso. Questo combustibile, infatti, è stato diviso in tre categorie, indicative della qualità della materia prima, dal marchio europeo ENplus. Si tratta di tre categorie, dalla A1 che indica la qualità più pregiata alla B che indica la qualità più scadente, riservata solo ad utilizzi industriali. Bisogna poi considerare che se si acquista una stufa a pellet si può usufruire dei benefici fiscali previsti per gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica di un immobile.

L’utilizzo di questo strumento, infatti, contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 e conquistare un’alta efficienza energetica nella propria abitazione. Finora abbiamo parlato di risparmio: tuttavia passare all’utilizzo del pellet è un gesto che permette di contribuire alla tutela dell’ambiente, perché riduce l’utilizzo di energia derivante da fonti non rinnovabili e per la maggior parte fossili. Inoltre in questo modo verrebbe adeguatamente sfruttato l’immenso patrimonio forestale del nostro paese, che se gestito con criteri di eco sostenibilità potrebbe fornire 23,7 milioni di tonnellate di legname all’anno.

Infine, ricordiamo che qualunque mezzo e combustibile si scelga per riscaldare la propria casa, per legge la temperatura non deve superare i 20 gradi centigradi, con due gradi di tolleranza. Una temperatura più alta, oltre ad essere poco salutare, incide sulla bolletta annuale del 7%.

Jessica Marzella


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